Page 82 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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                LEZIONE QUINTA.
              LICURGO E  LA. SIA LEGISLAZIONE.


          NeUo spartiraeiilo che gli Eraclidi fecero delle loro conqui-
       ste nel Peloponneso, Euristene e Prode ebbero come  s’ è detto
                           ,
       altrove , la Laconia. I due fratelli non si divisero alla loro volta
       il paese ottenuto, ma regnarono su di esso tutt’e due a un tem-
       po  ; e  l’autorità regia  la trasmesscro, si l’uno che l’altro, ai
       loro discendenti. E’ furon quindi  i fondatori d’una diarchia, la
       quale (fatto unico nella storia) durò nove secoli, ma non comu-
       nicarono  il  loro nome  ai due rami della famiglia reale  : chè
       l’uno  si chiamò degli Agidi, da Agide  figliolo  d’ Euristene; e
       l’altro prese  il nome degli Euripontidi, da Euriponte che era
       successo a Soo figliolo di Prode. Questo e  il fratello di lui Eu-
       ristene avevan stabilitola residenza loro e dei Dori, loro seguaci,
       a Sparla; e forse per potersi meglio consolidare nel potere ac-
       quistato  , avevan considerato gli Achei, cioè  il popolo conquista-
       to , uguale ai Dori  , cioè al popolo conquistatore , e avevan con-
       ferito a quelli gli stessi diritti politici che godevano questi. Non
       fece cosi Agide figliolo d’ Euristene, che conservando quei di-
       ritti agli Spartani, ne privò gli abitanti di tutte l’ altre città della
       Laconia. Gli abitanti d’ilo, non che sottomettersi bonariamente
       all’ aljjiandono di quei diritti, tentarono anzi di scolerò affatto il
       novo giogo; ma furon vinti, o  in pena di quel generoso tenta-
       tivo doveron perdere anche la loro libertà jiersonale. Da essi, a
       quanto pare, venne  il nome di Iloti a quella classe di servi di
       cui torneremo a dir qualcosa più sotto. Guai a chi  s’ opponeva
       ai Dori che sotto  il nome, oramai di Spartani, estendevano len-
       tamente si ma continuamente la loro signoria fino a doventare
       il popolo predominante nel Peloponneso! Eppure, mentre atten-
       devano a ciò, pel corso di circa tre secoli, internamente si stra-
                             i due re, che
       ziavano per la non infrequente malinlelligenza fra
       si comunicava da loro ai lor partigiani, e cagionava gravi di-
       scordie nella città. E le discordie, disordinandola, la indeboli-
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