Page 84 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 84

74              LEZIONE QUINTA.
          Spartani, esclamò, ecco v'è nato  il  re: e tanta fu Tallegrezzar
          prodotta da quell’annunzio, che lui messe al bambino  il nome-
          di Carilao (^;ioia del popolo).' Non si creda ora che la delusa fem-
          mina tollerasse di bon animo  l’ azione di Licnrgo. Concepì in-
                «
          vece una viva bramosia di vendetta; e aiutata dai suoi parenti,,
          massime dal suo fratello Leonida, s’adoperò a far credere agli
          Spartani che Licurgo aspettasse una propizia occasione per libe-
          rarsi del nipote e usurparne  il sovrano potere. Licurgo allora,
          dolente  degl’ ingiusti sospetti sparsi a carico suo  , e pensando-
          che si crederebbero veri caso mai  il nipote fosso venuto a mo-
          rire immaturamente, decise d’abbandonar la città, finacchè Ca-
          rilao, col doventar padre d’ un successore, non avesse tolto quel-
          l’attaccagnolo a’ suoi calunniatori. E poiché s’era bene accorto-
          da qualche tempo che per rimediare ai gravi mali della sua pa-
          tria bisognava fare molti ed energici mutamenti  nell’ organizza-
          zione dello stato, stabili seco stesso di viaggiare, durante la sua
          assenza da Sparta, in paesi che  gli potessero offrire delle leggi
          0 istituzioni adatte alla sua città.
              Dapprima dunque andò a Creta dove  c’ era delle colonie
          doriche venuteci  all’ epoca  dell’ immigrazione  degli Elleni se-
          condi, e dove vigeva la celebre legislazione di Minosse. Ci trovò
          stabilito da queste leggi, che  l’ agricoltura doveva essere eserci-
          tata dai soli schiavi  ; ci trovò la proprietà comune, ossia che dei
          frutti  delle  terre una parte  era  destinata  al  culto religioso,,
          un’altra al servizio dello stato, e il resto al mantenimento pub-
          blico di tutti gli abitanti  dell’ isola  ; ci trovò dunque  i pubblici
          pasti  ; ci trovò un senato  , o una magistratura  di dieci cosmi o
          ordinatori che amministravano lo stato e proponevano le leggi
          all’assemblea popolare; ci trovò finalmente che questa non po-
          teva che approvare o respingere, senza discuterle, le leggi pro-
          postelo. Tali istituzioni gli parvero tanto adatte alla sua città, che
          l’introdusse  in gran  parte,  modificandole,  nella  legislazione
          spartana; per cui fu opinione degli antichi che questa la fosse
                                   ®
          modellata sulla legislazione cretese.
              Licurgo continuò
            ^              i suoi viaggi: visitò l’Ionia e l’Egitto,
          e, secondo alcuni, la Libia, l’iberia e anche  l’ India. Dall’Ionia
          ne riportò seco una copia dei poemi
                                    d’ Omero , che erano coii-
                                         '  '
              * Plutarco , Licnrgo ,3.     ‘
              i Aristotile, Della Politica,        t":  '
                              lib. II, cap.  7.
   79   80   81   82   83   84   85   86   87   88   89