Page 181 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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180                                         al-Futūḥāt al-makkiyya

            Allah ( ), che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace, la cui
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            eccellenza è certa – e che si prende carico delle dimenticanze di colui che
            viene diretto, anche se è più eccellente di lui. Quindi non è inverosimile
            che il digiuno del giorno di ʿĀšūrāʾ porti su di sé il carico dei peccati
            commessi in tutti i giorni dell’anno. Se tu contemplassi la realtà, o fossi
            della Gente dello svelamento, conosceresti la validità di ciò che dico e
            [sapresti anche] ciò che vogliono dire il Legislatore ed il conoscitore
            quando af ermano: “Mi aspetto da Allah”. Essi dicono quello per la
            buona opinione nei confronti di Allah; questa è una espressione di a a
            usata nei confronti di Allah malgrado egli sappia da Allah che Allah li
            perdonerà. Allah ha detto: “Forse Allah ritornerà a voi [con il perdono]”
            (Cor. IX-102) ed Egli, Gloria a Lui, sa per certo ciò che farà con i Suoi
            servitori e malgrado quello ha usato l’espressione ottativa. A maggior
            ragione la creatura deve adottare questa caratteristica poiché essa le
            spetta realmente se Allah non l’ha informata, e se Allah l’ha informata
            essa resta secondo l’origine, osservando l’a a  con Allah, l’Altissimo.
            Non vedi che egli, che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la
            Pace, malgrado la certezza che sarebbe morto, avendogli detto Allah:
            “Tu  morirai  ed  essi  moriranno”  (Cor.  XXXIX-30)  fece  eccezione
            quando arrivò al Baqīʿ [il cimitero di Medina] e si fermò presso le tombe
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            e salutò [i morti] dicendo: “Invero, se Allah vuole, ci uniremo a voi” ( ),
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            ed ha fatto eccezione (i ta  ā) ad una faccenda certa ( ); ed è uguale che
            l’eccezione riguardi la morte o la fede, poiché entrambe erano certe
            240  All’epoca  della  spedizione  di  Tabūk,  secondo  quanto  riporta  al-Wāqidī,  una
            mattina il Profeta tardò un po’ a fare l’abluzione. Gli uomini si erano già disposti in
            ranghi per la  alāt del  a  , e temendo che il Sole sorgesse, decisero che Ibn ʿAwf li
            avrebbe diretti. Avevano già fatto la prima  ak at quando comparve il Profeta che fece
            segno a Ibn ʿAwf di continuare e si unì ai ranghi. Quando la  alāt fu terminata, dopo
            aver recuperato la prima  ak at, il Profeta disse: “Avete fatto bene, poiché in verità un
            Profeta non può morire f ntanto che non ha fatto la  alāt dietro la guida di un uomo pio
            della sua comunità”. Cfr. gli a ā    riportati da Muslim, IV-105 e 106, e da an-Nasāʾī,
            I-87. ʿAbd ar-Raḥmān Ibn ʿAwf fu uno dei primi ad entrare nell’Islām, era tanto ricco
            quanto generoso, e fu tra coloro a cui venne promesso il Paradiso, secondo uno ḥa
            riportato da Abū Dāʾūd, XXXIX-8.
            241  a    riportato da Muslim, II-39, XI-103 e 104, Abū Dāʾūd, XX-79, an-Nasāʾī, Ibn
            Māǧa, e da Ibn Ḥanbal.
            242 Il verbo i ta  ā signif ca, nel linguaggio dei grammatici, escludere il soggetto dal
            raggiungimento dell’oggetto dell’eccezione o dal predicato che include altri soggetti.
            L’espressione i ti  ā  si usa inoltre per indicare la formula “Se Allah vuole (i   ā a  lla ”.
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