Page 186 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
P. 186

Muḥyīddīn ibn ʿArabī                                   185

            se Allah vuole, digiuneremo il nono giorno”. [Ibn ʿAbbās] disse: “E non
            arrivò [per lui] l’anno seguente, perché l’Inviato di Allah, che Allah
            faccia scendere su di lui la Sua ṣalāt e la Pace, morì” ( ). Quindi egli
                                                        253
            non digiunò il nono giorno in quanto ʿĀšūrāʾ - se avesse digiunato – e
            digiunò il giorno di ʿĀšūrāʾ, certif cando il decimo giorno di Muḥarram.
            Non  è  quindi  corretto  dire  che  il  nono  giorno  è  ʿĀšūrāʾ,  malgrado
            l’esistenza di queste notif cazioni.

            Abbiamo già menzionato la saggezza del digiuno del nono e del decimo
            giorno riguardo al Nome “il Primo” ed al Nome “l’Ultimo” in questa
            sezione; analogamente diremo anche del digiuno del giorno che segue
            ʿĀšūrāʾ, af  nché si sappia la connessione con ciò che abbiamo indicato
            al  riguardo.  Diciamo  dunque  che  esso  è  collegato  con  il  Nome  “il
            Primo” come ʿĀšūrāʾ nel decimo, poiché il dieci è la prima delle decine
            e l’undici è il primo nella composizione dei numeri, cioè il primo [636]
            nella composizione delle decine con i numeri semplici.

            Osserva la saggezza del Legislatore nel suo ordine di digiunare il giorno
            prima di esso ed il giorno dopo di esso, direttamente connessi ad esso,
            af  nché gli Ebrei non dicano: “Certo il suo digiuno è voluto (maqṣūd) a
            causa nostra”, poiché una cosa simile è biasimata riguardo agli obblighi
            di istituzione divina - a meno che l’uomo non stia compiendo un’opera
            [di obbedienza volontaria o un voto] nel qual caso può non curarsene,
            anche  se  ha  luogo  la  proibizione  (taḥǧīr).  [Analogamente]  ci  è  stato
            proibito di far precedere Ramaḍān da uno o due giorni di digiuno, a
            meno che la persona non stia già facendo un digiuno [recuperando ad
            esempio dei giorni persi, o avendo fatto un voto].

            Poi fa parte della saggezza il fatto che ci ha vietato di digiunare il giorno
            della rottura, af  nché il digiuno di Ramaḍān non sia seguito da un altro
            digiuno, distinguendo il diritto (ḥaqq) dell’obbligo di istituzione divina da
            ciò che è supererogatorio, a dif erenza della considerazione del giorno
            di Venerdì: parleremo del suo  digiuno, se Allah l’Altissimo  vuole, in
            questo capitolo.






            253 Ḥadīṯ riportato da Muslim, XIII-132, Ibn Māǧa, e da Ibn Ḥanbal.
   181   182   183   184   185   186   187   188   189   190   191