Page 188 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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Muḥyīddīn ibn ʿArabī                                   187

            conoscenza, nella lingua con cui è stato inviato il nostro Profeta, che
            Allah faccia scendere su di lui la Sua ṣalāt e la Pace, è transitiva per
            un solo oggetto e quindi le spetta l’unità (aḥadiyya) ( ), ed essa è un
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            nome nobile con cui Allah ha chiamato la scienza: quindi la conoscenza
            è scienza dell’Unità (ʿilm bi-l-aḥadiyya). La scienza è talvolta connessa
            con l’unità e con altri oggetti [di scienza], diversamente dal termine
            conoscenza: quindi i due termini si dif erenziano per ciò a cui essi si
            applicano. Talvolta la scienza prende in pratica il posto della conoscenza,
            come hanno menzionato i grammatici. Essi trovano una testimonianza
            di quello nel detto dell’Altissimo: “… voi non li conoscete (lā taʿlamūn),
            Allah li conosce” (Cor. VIII-60), la cui interpretazione (ta’wīl) è “voi
            non li riconoscete (lā taʿrifūn)”, e quindi rende transitiva la scienza verso
            un solo oggetto, per sostituzione. La conoscenza non ha giurisdizione
            se non riguardo all’Unità ed essi [i grammatici] trascurano ciò che noi
            sappiamo. Anche la scienza ha come oggetto (ṭalaba) l’Unità e per questo
            è corretto che la conoscenza sia uno dei suoi nomi, poiché la Scienza è il
            fondamento ed è un Attributo del Vero, mentre la conoscenza non è un
            Suo Attributo, ed Egli non possiede un Nome corrispondente per noi ad
            essa nella Legge, anche se essa e la scienza hanno la stessa def nizione.
            Ma la conoscenza è uno dei nomi della scienza, come abbiamo detto,
            ed il conoscitore (al-ʿārif) è uno dei nomi che ha tra di noi colui che ha la
            scienza dell’Unità (al-ʿālim bi l-aḥadiyya) ( ).
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            occidentali: maʿrifa non implica l’idea di generazione o produzione, ma piuttosto di ri-
            conoscimento, rendendolo così simile al concetto platonico di anamnesi; l’opposto di
            maʿrifa è inkār, che signif ca negazione, disconoscimento, mentre l’opposto di ʿilm è ǧahl,
            che signif ca ignoranza. Inf ne, mentre in arabo ai due sostantivi corrispondono due
            verbi transitivi, ʿarafa e ʿalima, in francese ed in italiano solo alla conoscenza corrisponde
            un verbo, conoscere, mentre la scienza non ha un verbo corrispondente.
            257 Nel suo Mawāqīʿ an-nuǧūm [a pag. 26 dell’edizione del Cairo del 1907], Ibn ʿArabī
            precisa: «La conoscenza ti dà la scienza di una sola cosa e non ti fornisce se non un
            solo insegnamento [o vantaggio ( fāʾida)], in quanto essa è transitiva per un solo oggetto
            (tataʿaddā ilā mafʿūl wāḥid), mentre la scienza ti dà due insegnamenti in quanto è transitiva
            per due oggetti». I grammatici arabi riportano come esempio la frase «li sai credenti»,
            che ha due complementi oggetto ed in cui il verbo corrispondente all’italiano sapere è
            ʿalima, e non può essere ʿarafa, in quanto ʿarafa può avere un solo complemento oggetto.
            258 Nel Cap. 177 [II 318.30] Ibn ʿArabī precisa: ”Vi è divergenza tra i nostri compagni
            riguardo alla stazione della conoscenza ed al conoscitore ed alla stazione della scienza
            ed  al  sapiente.  Un  gruppo  sostiene  che  la  stazione  della  conoscenza  è  dominicale
            (rabbānī) e la stazione della scienza è divina, compreso me stesso ed i realizzati come
            Sahl at-Tustarī, Abū Yazīd, Ibn al-ʿArīf ed Abū Madyan. Un altro gruppo sostiene
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