Page 61 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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            Ciò che comprendo dalle parole di al-Ǧunayd, per la mia conoscenza
            della Via, è che egli voleva che si distinguesse tra ciò che viene dato a
            chi si dedica ai ritiri, agli sforzi ed agli esercizi spirituali, al di fuori della
            via prescritta dalla Legge ma seguendo ciò che le anime esigono per
            via dell’intelligenza (ʿa l), e ciò che si manifesta a coloro che seguono
            la via prescritta con i ritiri e gli esercizi spirituali. Il percorso iniziatico
            ( ulūk) di questi ultimi, secondo la via divina prescritta, fa vedere loro
            che quanto si manifesta loro viene da Allah come carisma (ka āma  per
            loro.  Questo  è  il  signif cato  del  detto  di  Al-Ǧunayd:  “Questa  nostra
            scienza è legata (mu ayya ) col Libro e con la Sunna”, e secondo un’altra
            recensione “testimoniata (mu ayya )”, cioè è conseguenza di un’opera
            divina prescritta, al f ne di distinguere tra essa [608] e tra ciò che si
            manifesta  a  coloro  che  sono  dotati  di  intelligenza,  i  compagni  delle
            norme sapienziali (a - a ām   al-ḥikmiyya . L’oggetto della conoscenza
            è unico, la via è dif erente ed il possessore del gusto spirituale distingue
            tra le due cose.



                  CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE
                    DEL TEMPO DELL’ASTENSIONE (IMSĀK)

            Vi è accordo sul fatto che l’ultimo momento è il tramonto del Sole, ma
            vi è divergenza riguardo al momento iniziale. C’è chi sostiene che è la
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            seconda alba ( a  ) ( ), cioè l’alba che si espande all’orizzonte come un
            59 Gli arabi distinguono due albe: l’alba falsa o mendace (al- a   al-kā i ) e l’alba vera
            o veritiera (al- a   a - ā i ), separate da un periodo di oscurità. Ibn ʿArabī, nel seguito
            di questo capitolo [I 631.33], spiega che la prima alba si chiama falsa perché “talvolta,
            colui che [nel mese di Ramaḍān] fa il pasto dell’alba ( aḥū ) [che va fatto tra l’inizio
            della prima alba e l’inizio dell’alba vera o seconda alba] si immagina che sia vietato per
            lui mangiare, mentre non è così. La causa di questo fenomeno [cioè l’apparizione della
            prima alba] è legata al fatto che il Sole, o, meglio, i suoi raggi, colpiscono il mare ed il
            chiarore si allunga verso l’alto; quando poi il Sole si alza ulteriormente, questo chiarore
            rif esso dal mare sull’orizzonte scompare e torna l’oscurità [...] Gli arabi chiamano
            questa prima alba la “coda del lupo”, in quanto il lupo è il più cattivo ed il più astuto tra
            gli animali da preda: egli simula la debolezza per essere tenuto in poco conto ed essere
            trascurato, poi ottiene il suo scopo sbranando [la preda]. La sua coda è simile alla coda
            del cane e chi non lo riconosce crede che sia un cane ed ha f ducia di lui. Egli è simile
            all’ipocrita” L’espressione “al- a   al-mu ta  l”, che indica l’alba falsa, ricorre in uno ḥa
            riportato da Muslim, XIII-40, at-Tirmiḏī, e da Ibn Ḥanbal, in cui è riferito che il Pro-
            feta pose la sua mano verticalmente di taglio, per indicare il carattere verticale della
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