Page 65 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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64 al-Futūḥāt al-makkiyya
per aver mangiato ( ) e gli ha permesso di mangiare malgrado il levar
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dell’alba sia di fatto avvenuto perché ciò non è evidente per lui, così è per
il servitore che non sa che il Vero è Colui che Si manifesta nei supporti
possibili di manifestazione per mezzo dei Suoi Atti e dei Suoi Nomi: egli
non viene punito per quello che fa a causa della sua ignoranza, f nché
il Vero non diventa evidente per lui in quello. Egli si basa allora su una
visione interiore ( a a , conformemente al Suo detto: “Quando Io lo
amo, sono il suo udito e la sua vista” ( ). Ed il servitore è il supporto di
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manifestazione del Vero.
È stabilito che Allah dice nella alāt tramite la lingua del Suo servitore:
“Allah ascolta chi Lo loda” ed ha attribuito la frase a Sé ( ) e la lingua
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al servitore che è il supporto della frase e la lingua è un supporto
possibile di manifestazione. Come è vietato a colui che è sottoposto
all’osservanza delle regole mangiare quando si distingue l’alba, così è
vietato a chi possiede una contemplazione diretta ( u ū ) credere che
nell’esistenza vi sia altro Agente che Allah, anzi che vi sia altro oggetto
di contemplazione. Nello ḥa sono infatti menzionate in generale
le facoltà e le membra e non vi sono [nell’uomo] se non queste due
[categorie].
CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE
DI CIÒ DA CUI SI ASTIENE COLUI CHE DIGIUNA
Tutti sono d’accordo sul fatto che a colui che digiuna si impone
l’astensione dal cibo, dalle bevande e dal rapporto sessuale. Questo è
quanto riportato nel testo del Libro nel Suo detto, l’Altissimo: “Ora
potete avere rapporti con esse, mangiare e bere, f nché non è distinguibile
per voi il f lo bianco dal f lo nero dell’alba” (Cor. II-187).
66 Per chi mangia non avendo riconosciuto il sorgere dell’alba non è prevista espiazione
(ka ā a , pur essendo dovuto il digiuno compensatorio ( a ā ), o recupero.
67 a u riportato da al-Buḫārī, LXXXI-38, e da Ibn Ḥanbal.
68 a u riportato da Muslim, IV-38 a 41, Abū Dāʾūd, II-132, at-Tirmiḏī, an-
Nasāʾī, Ibn Māǧa, Mālik, e da Ibn Ḥanbal.