Page 67 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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66 al-Futūḥāt al-makkiyya
ammette l’esistenza dell’altro, cioè di chi riceve la teofania, ma l’altro
non ha alcuna realtà in chi digiuna, poiché il digiuno appartiene ad
Allah; esso non appartiene a noi e noi siano solo caratterizzati da esso. Il
Vero mi ha fatto sostare nella Sua stazione per mezzo di questo attributo.
Una cosa non appare a se stessa nella teofania. Questo è il motivo per
cui chi digiuna non accetta la bevanda ed essa è vietata per lui.
Il rapporto sessuale ( imāʿ) si basa sull’esistenza del piacere nel fare coppia
( a iyya ; ognuno dei due coniugi prova piacere, sì che nel rapporto è
simile all’altro. Questo è il motivo per cui è chiamato “ imā ”: per la
riunione (i timā ) dei coniugi. Colui che digiuna non ha simili poiché è
caratterizzato da un attributo che non ha simili. Per questo il rapporto
sessuale è proibito per chi digiuna.
Questo [versetto] è il posto in cui sono riuniti questi tre [atti] che
invalidano il digiuno; colui che è caratterizzato da uno di essi o da tutti
non sta digiunando.
CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE DI CIÒ
CHE ENTRA NEL VENTRE (ǦAWF), SENZA ESSERE
NUTRIMENTO
Vi sono punti di vista divergenti riguardo a ciò che entra nel ventre
senza essere un nutrimento, come i sassolini o altre cose simili, ciò che
vi entra al di fuori delle vie di assunzione dei cibi e dei liquidi, come il
clistere, e ciò che arriva all’interno delle membra e non raggiunge il
ventre – per esempio se arriva al cervello e non allo stomaco (mi a .
Alcuni dicono che ciò rompe il digiuno ed altri sostengono il contrario.
Continuazione riguardo alla sezione della trasposizione.
I saggi (ḥukamā ), cioè la gente delle rif essioni (a kā ), condivide con la
Gente di Allah la scienza dello svelamento che viene aperta loro per
mezzo del ritiro ( al a e della disciplina spirituale ( iyā a per via della
speculazione ( a a ), mentre la Gente di Allah la ottiene mediante gli
stessi mezzi per via della fede. Essi condividono il risultato ( at a .
Coloro che, tra i nostri compagni, distinguono tra i due per mezzo del
gusto spirituale ed af ermano che ciò che l’uno percepisce non è ciò