Page 71 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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70 al-Futūḥāt al-makkiyya
a capire ciò che viene detto, per cui abbandona la contemplazione.
Questa è la posizione di chi disapprova il bacio, poiché chi digiuna è
colui che ha la contemplazione, in quanto il digiuno non ha simile e la
contemplazione non ha simile.
Quanto a colui che ammette [il bacio], egli sostiene che la teofania
appartiene alla similitudine, per cui non lo riguarda. L’Essenza è al di là
della teofania. La teofania è valida solo dalla stazione di colui a cui essa
è data. Se la teofania fosse stata in una stazione diversa da quella di colui
a cui è data la teofania, non sarebbe valido per lui cercare altro rispetto
a ciò che possiede, in quanto la contemplazione del Vero è estinzione, e
la ricerca è incompatibile con l’estinzione ( a ā ). Il piacere (la a è più
prossimo all’anima del contemplante rispetto alla ricerca del Discorso.
Malgrado questo, colui che contempla non ha alcun piacere quando
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è in contemplazione [610]. Abū al-ʿAbbās as-Sayyārī ( ) ha detto:
“L’uomo di intelligenza non gode af atto della contemplazione, perché
la contemplazione del Vero è estinzione: non vi è piacere in essa”.
Quanto a chi disapprova [il bacio] per il giovane [che digiuna], la
sua trasposizione è [che il giovane corrisponde a] il principiante nella
Via, mentre per chi lo ammette per il vecchio la trasposizione è [che
il vecchio corrisponde a] colui che è arrivato al termine della Via.
Colui che è arrivato non cerca di ritornare dalla contemplazione al
Discorso (kalām), abbandonando la contemplazione e procedendo verso
il Discorso faccia a faccia ( a ā iyya , poiché esso è attuabile solo con il
velo, avendo l’Altissimo detto: “Non è dato che Allah parli ad un uomo
se non per rivelazione o dietro ad un velo” (Cor. XLII-51). Colui che è
arrivato sa questo e quindi non lo fa. Il principiante, cioè il giovane, non
ha conoscenza diretta delle stazioni spirituali (ma āmāt), poiché è nella
stazione del viaggio iniziatico ( ulūk) e conosce solo quanto gusta di esso.
Il punto di arrivo è nella contemplazione ed egli ne sente parlare dai
vecchi ed immagina di non dover perdere la contemplazione mentre
ha il Discorso. Il principiante è in una contemplazione di similitudine
e gli viene detto: “La cosa non è come tu pensi. Se Egli ti parla, non
76 Ṣūfī originario di Merv, morto nell’anno 342 dall’Egira. Nella sezione a lui dedicata
nella i āla di al-Qušayrī è riportata la frase citata da Ibn ʿArabī. Ulteriori notizie si
trovano nel itā ka al-maḥ ū di al-Huǧwirī, tradotto in francese da Djamshid Mor-
tazavi col titolo di “ mm i itu ll ”, Sindbad, 1988, pag.190.