Page 79 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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78 al-Futūḥāt al-makkiyya
Continuazione: la trasposizione di quello. L’alba è un segno del
sorgere del Sole; è come il Nome divino poiché indica ciò che serve a
nominare e non il signif cato per cui è distinto dagli altri Nomi. Colui
che intende digiunare lo fa per obbligo (i ti ā a ) o per scelta (i tiyā a ).
Nella sua scienza di Allah l’uomo può essere dotato o di considerazione
rif essiva ( a a k ) o di contemplazione diretta ( u ū ). Per colui la
cui scienza di Allah deriva da una considerazione su una prova ( al l) è
necessario cercare la prova che lo conduce alla conoscenza (ma i a ; egli
è a guisa di colui che formula l’intenzione prima dell’alba. Il periodo
della sua considerazione della prova equivale al periodo che intercorre
tra il sorgere dell’alba ed il sorgere del Sole.
La conoscenza di Allah è di due tipi: necessaria ( ā i a come il
riconoscimento della Sua Unità nella Sua Divinità (ulū iyya , e non
necessaria come il riconoscimento della attribuzione a Lui dei Nomi
che indicano dei signif cati. Non è obbligatorio per lui considerare quei
signif cati e vedere se essi sono o non sono in più per Lui: per una simile
conoscenza non importa se essa si attualizza dopo l’acquisizione della
prova dell’Unità del Vero o prima di essa.
Quanto all’obbligo per il quale uno è tenuto, è come la conoscenza
di Allah secondo quanto è riferito di Lui dalla Legge tradizionale nel
Libro e nella u a. Se è stabilito dalla prova speculativa che questa
è la Sua Legge tradizionale e queste sono le Sue Parole, ha luogo la
fede in Lui e così diventa un dovere inviolabile: è necessario che abbia
l’intenzione per quello senza considerare la prova speculativa. Questa
è la trasposizione di chi sostiene che l’intenzione va formulata prima
dell’alba, perché per lui si tratta di una scienza necessaria e questa
prevale sulla scienza speculativa. La scienza speculativa non si ottiene
a meno che la prova sia necessaria ( a ū ) o generata dal necessario,
in modo diretto o indiretto. Se non è così non si tratta di una prova
decisiva, né di una dimostrazione ( u ā ) esistenziale.