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inulla di più agevole che il provar
lo Chi ne volesse infatti esempi
dalle scienze, non ha che a trascor
rere i" assiomi della matematica e
ne rileverà in tutti. Chi poi fosse
vago di averne dall'uso più volgare
dell'intendimento, la già indicata
cui separare la ragione pura dall'obbiettivo
della sperienza. Non ostante però le obbie
zioni mosse alla dottrina di Kant, e non
ostante gli errori e le imperfezioni che s'in
contrano per avventura nel rimanente del
suo sistema, niuno ha potuto ancora im
pugnare la verità di siffatto principio. Quel
lino che negarono la ragione pura o la
volsero ben anche in ridicolo, non mai
però giunsero a dichiarare nè onde la dif
ferenza derivi tra quanto è necessario e
quanto è contingente nella coscienza, nè
come si possa il necessario dalla sperienza
derivare. E sinchè non sia chi ne offra
così fatte spiegazioni, la filosofia critica,
dice Buhle, può essere tranquilla rispetto
a questo criterio di guida, cui ella segue nelle
sue ricerche. - - -