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           ie (*), una filosofia, che fa copia

            di se più con utili credenze che
            non con cognizioni positive sulla
           morale dell' uomo, e si direbbe
           ch'ella viene officiosa, onde riem
           pire gl'immensi vuoti, che ha la
                                  i ,
                    i - i
             (*) Kant definisce la fede: l'ammettere
           come vera una cosa in virtù di motivi
           subbiettivamente bastevoli, obbiettivamente
           insufficienti. Il perchè la dichiara di niuna
           applicazione agli argomenti speculativi o
           teoretici, e non avente valore che nella
           pratica; nella quale diventa la fede un
           effetto delle condizioni annesse allo scopo
           cui si prefigge la ragione pratica. Quindi è
           che la necessità della fede, rispetto alle
           verità morali, dipenderebbe dalla necessità
           sì del detto scopo, sì delle condizioni an
           nesse al medesimo. Essendo poi anche pro
           vate queste necessità di scopi e condizioni,
           che andreme tantosto annunziando, si po
           trebbe sempre dire avere Kant fatto per
          dere il processo alla fede in prima istanza,
           per fargliele poi guadagnare in apello.
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