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professione
Giuseppe Cappochin
Verso un piano d’azione
per le città sostenibili
Idee dal Congresso
Nazionale degli Architetti
orgoglio di far parte di una grande comunità professionale por-
tatrice di un ambizioso progetto per il Paese. È stato questo il
L’ sentimento forte che ha accompagnato il Consiglio Nazionale
degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori nei tre giorni
dei lavori dell’VIII Congresso Nazionale e che – a dire la verità – da quel-
le giornate di luglio caratterizza ormai la nostra quotidianità.
La soddisfazione più grande è quella di avere costruito insieme ai col-
leghi di questa formidabile comunità un grande progetto professiona-
le che ha attraversato, con un percorso di 14 tappe realizzato dal Con-
siglio Nazionale insieme agli Ordini territoriali, tutto il territorio del no-
stro Paese. Un percorso fatto di confronti con nuove e stimolanti espe-
rienze, ascoltando i bisogni e le aspettative dei cittadini, delle comuni-
tà, delle associazioni, dei professionisti e ovviamente degli stessi no-
stri colleghi.
Questa “immersione” a tutto campo nei territori ha poi fatto sì che al
Congresso partecipasse – sempre grazie all’impegno degli Ordini ter-
ritoriali – una platea di tremila professionisti, attenti, entusiasti, calo-
rosamente interessati, e non quella fredda platea di delega-
È stato un Congresso-proposta ti che di solito contraddistingue le assise congressuali. Ciò
rivolto al Paese per iniziare ha permesso che i contenuti del Congresso siano un volume
a pensare a una nuova stagione scritto da migliaia di mani, una grande piattaforma di parte-
di pianificazione strategica cipazione e di testimonianza. A dimostrazione del fatto – se
mai ce ne fosse bisogno – che gli architetti, pianificatori, pa-
esaggisti e conservatori, sono una categoria pensante, creativa, propo-
sitiva, che “pro-getta”, cioè che guarda al futuro anche quando si occu-
pa del passato e dell’esistente.
Ma il nostro – voglio ribadirlo – non ha voluto essere un Congresso cor-
porativo e destinato alla sola comunità degli architetti, bensì – e que-
sta è stata la vera sua forza – un Congresso-proposta rivolto al Paese
per far emergere, tra l’altro, la necessità, non più rinviabile, di una nuova
stagione di pianificazione strategica che approcci lo spazio edificato da
un punto di vista olistico e centrato sul ruolo della cultura della costru-
zione di qualità a tutti i livelli territoriali, e cioè non solo con riferimento
alle città e agli spazi urbani, ma anche a quelli periferici e rurali e alle re-
lative interconnessioni. Un Congresso-proposta in linea, dunque, con gli
impegni per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda Urbana 2030 dell’ONU
I video delle tre giornate
del Congresso e del Patto di Amsterdam, nonché con la dichiarazione di Davos sotto-
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