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VERSO L’EUROPA
                  Diede al suo REGNO una nuova CAPITALE,                                             BRIDGEMANART/ALINARI

            San Pietroburgo, e di fatto FONDÒ l’impero. Facendo
                della Russia una NAZIONE sempre più “europea”
                  PIETRO











            IL GRANDE




































                    appellativo è giustificato. Pietro I, zar   rò una parte cruciale sulla scena europea». Così il
                    di tutte le Russie, era davvero gran-  poeta nazionale russo, Aleksandr Puškin, ritrasse
                    de: un colosso di due metri e un gi-  il dinamico sovrano: “Accademico, eroe, marinaio,
            L’gante negli appetiti, nelle ambizioni,   falegname, con il suo spirito che tutto copriva fu la-
            nella volontà di riformare, nelle imprese civili e   voratore infaticabile sul trono russo”. Non s’era mai
            belliche. Un personaggio per il quale si possono   visto, né si vide più, un autocrate come lui: vota-
            spendere aggettivi come pantagruelico, vulcani-  to, sì, a controllare tutto, ma per il bene della pa-
            co e smodato senza paura di esagerare. Se è vero   tria. Accentratore all’ennesima potenza, ma capa-
            che la storia russa procede per salti, come asseri-  ce di parlare con tutti. Addirittura ansioso di me-
            scono molti storici, i maggiori balzi in avanti si   scolarsi, e talora mimetizzarsi, con i suoi sudditi.
            devono a lui e a Lenin.                    Un monarca dai tratti barbarici, che preferiva be-
             La Russia è vicina. Dopo il suo regno, spiegava   re e mangiare senza ritegno, ma anche assetato di
            lo storico William Marshall, «la Russia non era più   conoscenza.
            una zona depressa del lontano Oriente, bensì parte   Fu, insomma, un despota capace di grandi cru-
            integrante dell’Europa». Non più ingessata in litur-  deltà (mandò a morte il figlio Aleksej dopo un pro-
            gie e strutture medioevali e bizantine, dominava i   cesso sommario per presunta cospirazione), ma an-
            mari e sedeva nel club ristretto delle grandi monar-  che incline a volgere l’ufficialità in burla o in rap-
            chie. Pietro, affermava ancora Marshall, «le assicu-  presentazione teatrale.


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