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Amava passare le giornate
lavorando a PROGETTI
di navi e città in isbe di
LEGNO simili a quelle dei
CONTADINI. Diceva di
amare il popolo e ODIAVA
i NOBILI della corte
Allontanarsi – come fece – dalla capitale storica, ruolo supremo. Si scatenò a quel punto una lotta ORRORI DI
Mosca, e volgere lo sguardo verso la nuova frontiera all’ultimo sangue tra il clan della prima moglie di GIOVENTÙ
del mare, il Baltico in particolare, era quasi un’idea Alessio, i Miloslavskij, e quello di sua madre Nata- Un ritratto giovanile
di Pietro. Durante la
contronatura per i russi del suo tempo. Ma questa lia, i Nariskyn. Sobillato dai primi, il corpo degli giovinezza, il futuro zar
svolta simboleggiava la sua volontà di recidere i le- streltsy (archibugieri e arcieri scelti) fece irruzione fu costretto ad assistere
gami con il passato, con l’immobilismo d’una so- nel Cremlino e massacrò sotto gli occhi del picco- a Mosca alle violenze
dei cortigiani. Anche
cietà arcaica, feudale, xenofoba, ostile a ogni cam- lo Pietro la fazione materna. per questo
biamento, e il desiderio di aprirsi al vento del pro- Per il futuro zar fu un trauma indelebile, forse volle lasciare il
gresso che spirava dall’Occidente illuminista. C’e- all’origine del tic che l’afflisse per il resto dei suoi Cremlino e fondare
rano anche ragioni personali che l’inducevano a giorni: un tremito al capo. Il giorno dopo la strage, una nuova capitale.
In alto a sinistra, il
detestare il Cremlino e la Russia dei “vecchi cre- il 26 maggio 1682, fu comunque eletto zar in cop- giovane Pietro al
denti”, i raskolniki, fedeli agli antichi riti ortodossi. pia con Ivan V. Ruolo di facciata, visto che il pote- Cremlino di Mosca, con
Infanzia di sangue. Da bambino aveva assisti- re effettivo venne assunto dalla sorellastra Sofia e un boiaro (un membro
to a scene orribili. Quando, nel 1682, era morto lo dal suo amante, il primo ministro Golitzyn. I qua- dell’aristocrazia
feudale russa).
zar suo fratellastro, Fëdor III, s’era trovato al cen- li cercarono più tardi di eliminare lo scomodo fra-
tro d’una contesa sanguinosa. L’altro fratellastro, tello. Pietro riuscì a sventare il complotto, nell’e-
Ivan, figlio di primo letto di suo padre Alessio, era state del 1689, e a volgerlo in suo favore: la reggen-
il successore designato, ma era anche semicieco e te fu segregata nel convento di Novodevici. Morto
ritardato mentale. S’imponeva così la candidatura il fratellastro disabile, dal 1696 Pietro si ritrovò fi-
di Pietro o, quantomeno, il suo affiancamento al nalmente solo al comando.
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