Page 89 - Ottobre 2017 interno finale_Neat
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nello scrivere. Ho scelto otto suoi scritti e li
ho adattati alla musica. Mi basta un flash
per capire quale testo può essere adatto al
mio modo di musicare. Volevo mettere però
anche qualcosa di mio, ed è nata “Vecciu” in
memoria di mio padre, scomparso del 2005.
Per dodici anni non sono riuscito a scrivere
nulla che parlasse di lui poi, dopo la morte
del padre di Roberta la mia ex-compagna
- con la quale nonostante la rottura del
rapporto sentimentale è rimasto comunque
una grande stima, affetto e rispetto - qualcosa
si è sbloccato. Ero molto legato a quest’uomo
che andavo a trovare giornalmente nei suoi
ultimi sei mesi di vita, quando era gravemente
ammalato in ospedale. Dopo la sua morte, mi
sono seduto e in una sera ho trovato le parole
per scrivere una canzone dedicata a mio
padre, scomparso molti anni prima.
Secondo te e la tua esperienza, si può vivere
ancora di musica?
No, in Sardegna non ci sono produzioni.
Vivere esclusivamente di musica vorrebbe
dire arrancare. Mi è capitato di fare anche
qualcosa fuori, ma è necessario comunque
avere grandi agganci. Io comunque non ho
mai cantato per desiderio di denaro. Non
sono un venale. Io lo faccio per la gloria. Lo
faccio involontariamente, inconsciamente...
è quasi una missione. Certo è importante
rientrare delle spese e dare il giusto valore
al lavoro artistico ma posso dire di dormire
curioso. Ma è il dire della persona che mi fa scattare sereno ugualmente.
quel qualcosa che poi dà il via alla mia espressione
artistica. Trovo ispirazione in tutto: nei profumi, nel Chi è in realtà Pietro Sanna?
caos del traffico, nelle strade. Nonostante non ci sia
nato, la mia Sassari è quella del vecchio Centro Storico, Non lo so neanche io. Pietro Sanna è un
quando ancora nei circoli si respirava cultura. La “pazzo di musica” che ha venduto l’anima
cosa che manca ora - e che invece c’era fino a dieci, al diavolo e che ogni cosa che fa, la fa in
quindici o vent’anni fa - è che nei circoli è difficile funzione della musica. In qualche modo mi
trovare una chitarra appesa. Si suonava, si creava sento un predestinato. Quando morì mia
aggregazione, si formava quell’atmosfera sassarese madre andavo in giro con il mio cane e
bella, vera, autentica... che fatico a ritrovare e che mi facevo lunghe passeggiate. Leggevo i nomi
ha arricchito. A distanza di anni la considero ancora delle vie e, quando tornavo a casa, prendevo
una scuola. Ho imparato a sperimentare. Prendo un i libri di storia per capire chi fossero questi
testo, cambio la musica, come in un puzzle artistico grandi artisti a cui erano state intitolate le
continuo. In questo modo è nato anche il mio ultimo vie e mi dicevo: «Anche io da grande voglio
ultimo cd. fare qualcosa per meritarmi il nome di una
via!». Quando lo racconto può sembrare una
Soffermiamoci allora un po’ di più su questo tuo cosa da pazzi. Ma il senso non vuole essere di
ultimo album “Canzoni d’amori”. Ce ne parli? superbia nel superamento di grandi artisti che
hanno fatto la storia, ma più semplicemente
Sono molto contento di averlo realizzato perchè per l’esortazione a fare sempre meglio, perchè
me è una conferma di ciò che sono artisticamente e, in fondo anche loro erano degli uomini come
nello stesso tempo, un punto di passaggio verso ciò me. Quando una cosa la senti dentro devi
che sarò in futuro. L’idea è nata un paio di anni fa esprimerla!
da un sodalizio con Valentino Campus che si diletta
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