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la realizzazione. Il desiderio di   ambito, gli antropologi suben-
           Bruno è quello di far ammirare   trano sul campo tralasciando
           le opere di Molineddu a Moli-  l’aspetto artistico su un secon-
           neddu stesso, senza espropriar-  do livello e concentrandosi su
           le dalla loro naturale condizio-  Bruno come uomo. Trattandosi
           ne, vorrebbe che tutti  i     di museo a cielo aperto, amato-
           visitatori osservassero i risulta-  ri della vita campestre e della
           ti artistici all’interno del luogo   natura  acclamano  con stupore
           ispiratore,  del luogo che ha   e meraviglia la tenuta di Bruno
           permesso  e  concepito  ‘land   in un continuo incontro di più
           art’. Non è possibile classifica-  discipline, più passioni sentite
           re  a  tutti  gli  effetti  il  museo   e ricercate  dai visitatori.  Un
           come tale, l’ibrido è insito nel-  circolo  artistico  e letterario
           la loro essenza. Un luogo così   completo che soddisfa più per-
           dispersivo e fuori dal comune,   sone. Un museo che va oltre la
           fa perdere la cognizione  del   classificazione  e  l’etichetta  di
           proprio tempo, rendendo i mo-  “museo”, un bosco delle cose,
           menti  della  visita  surreali  e   un’opera che va oltre  Bruno
           estranei  alla  realtà  di tutti  i   per quel che è divenuta: un’o-
           giorni.  Il  museo  di  Bruno  è   pera di una vita e vita di un’o-
           un’attrazione  da più punti  di   pera. Una persona da scoprire a
           vista.  È l’unico museo  sardo   poco  a  poco,  che  dinnanzi  ad
           che accoglie visitatori e curiosi   un evento simile, anziché farsi
           per più interessi: come  tutti i   prendere dallo sconforto e dal-
           musei è sede artistica e, quindi,   la disperazione, pensa positivo
           appassionati  d’arte  e studiosi   e trova un rimedio nella bellez-
           contemplano opere di varia na-  za  della natura, anche  quella
           tura. Ma la novità maggiore di   che apparentemente distrugge
           Molineddu è l’aspetto intimo e   ma che in realtà non fa altro
           personale della storia di vita di   che attuare il proprio stato
           Bruno e,  analizzando  questo   d’essere. Museo a cielo aperto
                                                                                     La mia casa con vista sul mare
                                                                                          Opera Oscar Solinas

                                                Un museo naturale che va
                                                oltre la classificazione e

                                                 l’etichetta di “museo”

           che integra il rapporto uomo/animali, un rapporto spesso   mo, a causa dello sfruttamento senza freni e senza ritegno,
           alterato ed equivocato. Bruno, nella sua naturalezza, non   Molineddu diviene il contraltare della realtà, diviene l’atto
           considera diversamente un cane da una gallina, riserva la   rivoluzionario, in cui Natura e Cultura collaborano pacifi-
           propria attenzione equamente, dividendosi tra i vari impe-  camente, l’uomo e la natura trovano un accordo e un com-
           gni. Animali spesso motivo d’ispirazione e soggetti princi-  promesso benefico per entrambe le parti. La sua persona,
           pali delle opere di Bruno e di altri artisti che partecipano   tenera e aspra, un po’ come la campagna in sé, è coerente
           ad “Arte evento e creazione”. Ma Bruno tratta gli animali   con la sua pittura, impropriamente detta perché Bruno non
           come tali, e la sua personalità spartana si manifesta su di   ha necessità di essere limitato in una categoria specifica,
           lui e sugli esseri viventi che lo circondano. Il materiale   perché Bruno è scultore, architetto, artigiano, pittore a se-
           viene codificato da chi sa leggere ed interpretare i messag-  conda del contesto, o forse niente di tutto ciò. I microorga-
           gi della natura, e chi meglio di Bruno? Bruno è il mediato-  nismi presenti nei quadri sono immortalati, come in una
           re tra la nostra visione e quella del Creato, è il nostro vo-  fotografia, nella loro essenza. Odio e amore nelle opere di
           cabolario  che ci permette  di conoscere parole e verbi   Bruno, il tessuto viene sì valorizzato, ma anche ricucito e
           nuovi di Madre Natura tramite le sue realizzazioni grazie   lacerato, sminuzzato ed infine contemplato in maniera ap-
           fondamentalmente alla sua spiccata sensibilità. In un’epo-  pagante. Materiale da riciclo, oggetti dismessi che lui ha
           ca in cui la natura viene comandata e sottomessa dall’uo-  sistematizzato e che ha trasformato in un senso estetico

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