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Arte-Cultura


                                                                         espressionista che ricorda il colore predo-
                                                                         minante  della  campagna.  7 Maggio 2017
                                                                         Francesca: Quanto può essere determinan-
                                                                         te la passione in ciò che si crea? Piermario:
                                                                         La passione è determinante per lo sviluppo
                                                                         di qualunque attività. Nell’arte si rivela es-
                                                                         senziale unitamente ad altre qualità come,
                                                                         per esempio, la sensibilità. Con la passione
                                                                         si determinano il proprio lavoro e il proprio
                                                                         sviluppo, con la sensibilità un artista si di-
                                                                         versifica dagli altri. Francesca: Come si è
                                                                         evoluta la tua arte nel tempo? Piermario: Il
                                                                         discorso della passione ritorna ancora: di-
                                                                         ciamo che all’inizio è stata la passione a
                                                                         portarmi a dipingere, a fare i primi lavori
                                                                         pittorici, e allo stesso tempo a studiare l’arte
                                                                         in generale. Poi la sensibilità personale mi
                                                                         ha  condotto  a  fare  esperienze  diverse  dal
                                                                         tradizionale discorso figurativo, come le ri-
                                                                         cerche materiche ispirate alle muffe o all’e-
                                                                         rosione  del  cantone  di  tufo.  Studiando  la
                                                                         realtà ho realizzato i primi lavori tra cui la
                                                                         “Finestra  Murata”:  12 bassorilievi  ispirati
                                                                         proprio al cantone del tufo, con la misura
                                                                         stessa del blocco (30x60), installati all’in-





               “Sono presente fin dalla prima edizione e, dal cassetto della memoria che si apre, posso togliere i lavori esposti (soprattutto i dipinti)
               nella casa galleria e le installazioni all’aperto. Per la mia prima installazione avevo incastonato un dipinto dal diametro di circa 60 cm
               all’interno di una pietra di grandi dimensioni, una delle tante che si erano staccate dalla collina sovrastante Molineddu. Successiva-
               mente, per la realizzazione di un altro lavoro, dopo aver messo insieme un cumulo di pietre avevo posizionato, una dentro l’altra, delle
               vecchie sedie sulla sommità per poi rivestirle con una malta, da me composta, così che dessero la sensazione di essere anch’esse in
               pietra, la stessa pietra su cui erano inserite. Altra installazione: pietre tagliate per metà, non in forma retta ma scomposta che, posizio-
               nate in una particolare direzione dove colpiva il sole, venivano rilesse all’interno nella loro componente di tufo donandogli una luce e
                      un colore bianchi luccicanti. Le pietre erano state posizionate su una struttura di tronchi di albero su diversi livelli”.
                                                       Piermario Laddomata



                                                                         terno di una finestra. Il risultato estetico era
                                                                         proprio  la  raffigurazione,  anche  tecnica  e
                                                                         realistica,  della  corrosione  del  cantone.
                                                                         Francesca:  Questa  finestra  sarebbe  stata
                                                                         consona a Molineddu. Una sorta di precur-
                                                                         sione artistica... Piermario: Si, qui stiamo
                                                                         parlando di circa 35 anni fa. Quando ho pre-
                                                                         sentato  questa “Finestra  Murata”  in  una
                                                                         mostra al Teatro Civico di Sassari, il termi-
                                                                         ne installazione si può dire che non fosse
                                                                         d’uso  così  comune.  Stiamo  parlando  dei
                                                                         primi anni Settanta, una novità in assoluto.
                                                                         Francesca: Tra le tue opere esposte a Moli-
                                                                         neddu quale senti in modo particolare e per-
                                                                         ché? Piermario: Considerando che ho par-
                                                                         tecipato ad una ventina di edizioni dovrei
                           Foto: Francesca Iurato (la natura)



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