Page 43 - Giugno 2017 interno finale 2
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perché sono corpo ma il loro corpo è altrove, non   ritroviamo le caratteristiche degli animali selvatici:
           è tangibile, non è visibile perché l’amore non si   scatti, impulso, istinto predatorio, che ormai, nella
           vede e non si tocca, un amore non corrisposto.     nostra quotidianità, possiamo utilizzare in sedi sepa-
           Ophelia muore cantando sull’acqua inconsapevo-     rate, in lui sono molto esposte, per quello Bruno ha
           le o forse consapevole di Amleto, perché Ophelia   una doppia valenza e per alcuni può essere una figura
           si uccide, Amleto no, per questo è reale, tocca con   molto forte, quello che mi fa avvicinare a lui è il rap-
           mano l’amore e ne rimane bruciata, Amleto lo re-   porto che ha con le cose: non ha paura di avvicinarsi
           spinge e infatti ad Amleto rimane un teschio, figu-  alle cose, lui si immerge nelle cose (sangue, pelli)
           ra della  morte, mentre  lei simboleggia  la vita  e   tutto ciò che l’uomo occidentalizzato evita, lui inve-
           l’eros. Sto iniziando a fare un lavoro su Bruno, il   ce ci si immerge, perciò è interessante come, attra-
           più  particolare  per  me,  perché  volevo  fare  un   verso i  suoi occhi,  avvertiamo  primitivismo  dello
           omaggio al padrone di casa, a chi ha creato Moli-  stupore dell’uomo  che riconosce una pelle  di una
           neddu, e ci sono state una serie di coincidenze per   volpe e dirlo io che sono una vegetariana mi fa tanta
           cui ho esposto il suo viso all’interno di un braciere   fatica, oppure nei piedini d’agnello, non ha paura di
           e il viso di Bruno è stato bruciato da un braciere ed   scendere negli abissi, nel lato ombroso dell’uomo,
           io, senza saperlo, ho dato a Bruno questa foto, e   questo lato fa parte di tutti noi, solo che molti di noi
           cosa abbiamo pensato con Bruno, che in realtà noi   lo celiamo,  perciò  m’interessa  vedere  quello  che
           lo restituivamo alla vita, d’improvviso quel viso   Bruno fa per riconoscere quella parte di me che io
           bruciato veniva mostrato, perché generalmente sai   tengo segregata e nascosta. Bruno non è scindibile
           che chi ha una ferita di questo tipo tende a nascon-  da Molineddu, e Molineddu non si può scindere da
           derla, invece con Bruno l’abbiamo mostrata. Un     Bruno, sono due cose uniche. Nel commento esausti-
           altro lavoro, Bruno che dialoga con sua sorella,   vo di Giusy Calia trapela un senso di profonda cono-
           Assunta vista come la Madonna, c’è questo rap-     scenza e ammirazione  per la personalità fuori dal
           porto simbiotico con la sorella che tiene il corpo   comune di Bruno, che viene sviscerata sino ad ad-
           di Bruno in braccio, come la Madonna con Cristo    dentrarci nei suoi lati più profondi. Un’artista degno
           e anche questa è una singolare cosa perché Assun-  di nota per i suoi quarant’anni d’arte di mostre nazio-
           ta mi ha raccontato che è stata lei a tenerlo in brac-  nali e internazionali, di cattedre e insegnamento tra
           cio al momento della bruciatura, è come se ricom-  istituti  d’arte  e Accademie,  è  indubbiamente  Igino
           ponessimo in qualche modo, con questa piccola      Panzino che, nel 2000, crea un’installazione tutt’ora
           installazione,  ciò che è rimasto dell’arte/vita  di   visitabile  a Molineddu, perché facente  parte della
           Bruno. Francesca: Cosa è per te l’arte di Bruno?   sala  interna.  L’opera  è  suddivisa  in  due  piani:  in
           Giusy Calia: L’arte di Bruno è un’arte molto sin-  quello superiore una grande tegola di legno rettango-
           golare. Bruno per me ha due caratteristiche impor-  lare, di un rosso  vermiglio; in quello inferiore dei
           tanti: una parte animalesca evidente, come se fos-  campanacci di un gregge di pecore sospesi in aria
           se un lupo, parte integrante della natura, in Bruno   tramite lenza, essa collega la parte superiore a quella
































                                                        Ophelia
                                                      Giusy Calia                                                 43
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