Page 85 - IL TASSELLO MANCANTE
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Antonio.  Quando  avrò  altre  novità,  verrò  di  nuovo  a

            riferirgliele… ma questa volta a casa sua, anziché in guardina.
            Sempre che non mi strizzi di nuovo come un calzino.”
            Roberto le strinse la mano, sorridendo:

            “Stia  tranquilla,  non  accadrà.  Sarò  molto  lieto di  ospitarla.  Lei
            mi ha colpito davvero fin dal primo giorno… ho capito subito che

            ero  in  buone  mani…  Solo  una  cosa.  E’  possibile  salutare  un
            momento anche il commissario Rinaldi? Se qualche volta mi ha
            un po’ torchiato, so che lo ha fatto per dovere, senza cattiveria.

            Mi sembra anche lui una brava persona.”
            “Sì, lo è… Mi segua. Prenda la borsa con i suoi effetti personali e

            firmi il foglio di uscita. L’accompagno io.”
            Terminati  saluti  e  adempimenti  burocratici,  chiese  un  TAXI  e
            finalmente  poté  allontanarsi,  guardando  felice  il  panorama

            attorno a sé e respirando a pieni polmoni.
            Per uno come lui, abituato da  sempre alla vita sul mare e agli

            spazi aperti, era un ritorno alla vita.
            Anche  l’avvocatessa  aveva  terminato  la  sua  giornata.  Prima  di
            uscire, lanciò un ultimo saluto a Luigi:

            “Allora a domani… ci vediamo.”
            Il  commissario  rispose  con  un  OK  con  la  mano  e  prese  a  sua

            volta la strada di casa. Neppure quella sera si sentiva nello stato
            d’animo  giusto  per  recarsi  in  trattoria.  Trovò  nel  frigo  quattro
            uova non ancora scadute e le preparò al tegamino… Era la sua

            specialità,  riusciva  perfino  a  spostarle  dalla  padella  al  piatto
            senza rompere i tuorli! Aprì una bottiglia di birra e cominciò la

            sua  cena  solitaria,  rattristato  dal  pensiero  che  quello
            dell’indomani sarebbe stato l’ultimo incontro con Sandra. Si era
            ormai  abituato  a  quella  piacevole  consuetudine,  che  purtroppo

            stava per finire per sempre. Sembrava rendersi conto soltanto in
            quel  momento  di  quanto  fosse  davvero  solo…  di  come  avesse

            sacrificato al lavoro la sua vita privata. Da quanto tempo non si
            fermava  a  guardare  un  po’  dentro  di  se?    La  breve  parentesi
            vissuta accanto a quella donna straordinaria lo aveva scosso, gli

            aveva  di  nuovo  fatto  palpitare  il  cuore.  Ma  adesso  che  era  di
            nuovo in compagnia di sé stesso, si ritrovò a tentare un bilancio



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