Page 90 - IL TASSELLO MANCANTE
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8 – IL TASSELLO MANCANTE





            Il campanile della Chiesa stava battendo dieci rintocchi quando
            il commissario Rinaldi e l’avvocatessa Palmieri arrivarono quasi

            contemporaneamente al loro ultimo ‘appuntamento di lavoro’.
            Dopo  un  saluto  veloce  e  piuttosto  formale,  si  incamminarono
            insieme  alla  Sala  interrogatori.  Il  programma  prevedeva

            l’audizione di Laura Giordano e subito dopo quella di Renato Rei.
            Era necessario conoscere sia il ruolo svolto da ciascuno di loro in

            quella intricata vicenda che il luogo del nascondiglio di Antonio.
            Laura,  ancora  visibilmente  scossa,  non  si  fece  davvero  pregare
            per raccontare tutta la sua verità, che era in realtà molto simile

            a quella ipotizzata dal commissario, quasi una fotocopia... Spiegò
            che quella mattina fu davvero svegliata da Antonio, che voleva

            convincerla a fuggire con lui. Lei non ne voleva sapere, e provò a
            reagire con vigore e a fuggire… ma lui la bloccò e la minacciò di
            morte,  letteralmente  fuori  di  se.  Le  disse  che  lei  doveva  essere

            sua  o  di  nessuno  e  arrivò  a  puntarle  la  pistola  alla  tempia.  A
            quel punto, lei decise di fingersi consenziente, per placare la sua

            ira. Quindi dichiarò di aver cambiato idea e di essere disposta a
            fuggire con lui, ma lui non si fidò del tutto… la tramortì con il
            calcio della pistola, se la caricò in spalla e fuggì con la sua auto,

            portandola  nella  casa  di  Renato,  con  il  quale  si  era  accordato
            prima di entrare in azione. Quest’ultimo, dietro lauto compenso,

            accettò  di  ospitarla.  Dopo  essere  tornato  nella  casa  per
            cancellare le tracce del suo passaggio e aver incontrato Irene, con
            la  quale  aveva  stipulato  l’accordo  già  confessato  dall’anziana

            donna, chiese a Renato di poter utilizzare il suo PC e fece sedere
            entrambi ai suoi fianchi. Disse a Laura che per farle capire che

            aveva  fatto  bene  a  fuggire  con  lui  stava  per  darle  una  grande
            prova di fiducia.  Tirò fuori dal portafoglio la Carta del suo Conto
            corrente  alla  Swiss  Bank  Corporation,  dove  era  depositato

            l’ingente patrimonio ereditato da suo padre. Entrò nel sito della
            Banca e aggiunse le sue credenziali. Si fece dare il suo IBAN, e



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