Page 93 - IL TASSELLO MANCANTE
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“Bene… adesso cambio! Riaccompagnate di là la signorina Laura
e fate entrare Renato Rei”. Poi si rivolse nuovamente a Sandra:
“Ci sbrigheremo in poco tempo… Ormai conosciamo quasi tutto.
Registreremo la sua deposizione e poi potremo incriminare quel
farabutto.”
Nell’attesa, il commissario e l’avvocatessa si guardarono negli
occhi. Sapevano bene che quello sarebbe stato il loro ultimo
incontro e in fondo nessuno dei due riusciva a nascondere un
velo di commozione.
Passarono ancora pochi minuti, dopodiché entrò di corsa il
custode, trafelato:
“Commissario… commissario… Renato Rei è fuggito… ha rotto
una finestra e si è dileguato, non si sa come.”
“Cooosa? Ma cos’è uno scherzo? Hai lasciato fuggire un
sospettato di omicidio dalla Palazzina della Polizia? Ma non era
sorvegliato?”
“L’avevo chiuso in una stanza con il catenaccio e sono rimasto a
sorvegliare fuori dalla porta. C’è soltanto una finestrina molto in
alto, ha spostato una scrivania, ha messo sopra una seggiola e ha
rotto il vetro per scappare.” rispose quasi balbettando il custode.
“Non è possibile… non ci posso credere. Ma siamo pazzi?” sbraitò
il commissario, fuori di sé. Poi chiese l’intervento di un paio di
pattuglie della volante:
“Presto, andate, non può essere lontano… sarà fuggito da venti
minuti, mezz’ora al massimo. E’ a piedi, porca miseria. Uscite,
chiedete in giro, cercate testimoni. Lo rivoglio qui al più presto!”
Poi si voltò verso Sandra, Sconsolato:
“Non ho parole, veramente… Stiamo facendo veramente una
figura di merda. Domani saremo su tutti i giornali... le
televisioni locali si prenderanno gioco di noi… Sai le risate che si
faranno i nostri detrattori. E mi spiace anche per te… ti trovi
coinvolta in una storia che non ti riguarda neppure e potresti
uscirne male anche tu, soltanto perché ti trovi qui con noi.”
“Non ti preoccupare, Luigi… Mi hai fatto una cortesia,
nell’invitarmi a questi interrogatori. Anche se uno è riuscito e
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