Page 28 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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Dal tempo di Federico II il fiume Salso segnava anche la ri-
                partizione dell'isola in due parti, quella occidentale del Vallo
                di Mazara, al di qua del fiume, e quella orientale del Val Dé-
                mone e del Val di Noto, al di là del fiume: la Sicilia "citra flu-
                men Salsum" e quella "ultra flumen Salsum".
                Quella ripartizione fu ridisegnata, ancora per ragioni ammin-
                istrative  e  giudiziarie,  da  Federico  II,  il  quale  elesse  due
                giustizieri, uno per il Vallo di Mazara, per la Sicilia "citra Sal-

                sum",  e  l'altro  per  i  due  Valli  orientali,  per  la  Sicilia  "ultra
                Salsum". Ma la tripartizione della regione nei tre Valli soprav-
                visse e si perpetuò.

                Fra l'altro, essa valeva pure a rilevare tre aree dai caratteri ge-
                ologici  e  morfologici  differenti,  anche  variegate  al  loro  in-
                terno, in una regione estesa per 25.708 kmq, costituita per un
                terzo da monti, per una buona metà da colline, povera di pi-
                anure (3.600 kmq) e con una altitudine media di 300 metri.
                Basti notare la diversità naturale dei terreni prossimi alla linea

                della costa, generalmente calcarei, in confronto alle terre degli
                altipiani  interni,  piuttosto  gessosi  e  zolfiferi;  l'abbondanza
                delle  acque,  la  maggiore  presenza  e  ampiezza  dei  manti
                boschivi, la varietà del paesaggio agrario, la fertilità di alcune
                aree  favorite  dalla  positura  e  dall'abbondanza  delle  acque
                (come i celebrati campi di Lentini), della parte orientale della

                regione, in confronto alle realtà della parte occidentale.
                Lungo un asse parallelo alla costa tirrenica, la catena montag-
                nosa nordorientale dell'isola, che ha nei Nebrodi la massa più

                robusta, procede verso sud-est fino ad avvicinarsi alle propag-
                gini del massiccio dell'Etna.

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