Page 29 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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Verso il Tirreno il pendio del rilievo presenta tratti fortemente
inclinati, incisi da numerosi, brevi corsi d'acqua stagionali e
torrentizi (le fiumare), e si distende solo con la piana tirrenica
di Milazzo. Fra il massiccio dell'Etna e i monti Iblei, di natura
friabile e argillosa, facile a erodersi, la piana di Catania ‒ la
più estesa di tutta la regione (430 kmq), insieme a quella set-
tentrionale di Milazzo e a quella meridionale di Gela ‒ è fra le
poche vere pianure di una regione dominata dai rilievi della
parte orientale e disuguale nella parte occidentale ‒ preva-
lentemente collinare ‒ che digrada lentamente verso merid-
ione, con superfici relativamente uniformi verso il limite delle
coste.
Il fiume Salso segnava una demarcazione fra due aree distinte
della regione e del paesaggio agrario.
A cavallo fra Due e Trecento una prima osservazione seg-
nalava la maggiore frequenza di centri abitati nell'area orien-
tale, di contro alla maggiore densità abitativa dei più rari cen-
tri abitati in cui si concentrava la popolazione dell'area occi-
dentale.
Alla maggiore estensione delle terre sative interne della parte
occidentale si contrapponeva la maggiore estensione dei
boschi (e dell'allevamento) della parte orientale, più abbon-
dante di acque e dalle campagne più fertili, come i più noti
campi di Lentini. Il paesaggio fitto di boschi, di radure e
campi che si alternavano in continuazione all'incrocio dei tre
valli, nel territorio di Enna, appariva a uno scrittore del primo
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