Page 34 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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e ai monasteri di nuova o di rinnovata istituzione.
Gli anni Sessanta del sec. XII e le aggressioni sanguinose in-
flitte, a cominciare dalla capitale Palermo, alla componente
musulmana dai latini paiono segnare il punto di accelerazione
della lotta per la nuova cristianizzazione dell'isola, ma anche
per la preminenza sociale, economica, politica della compo-
nente latina sui saraceni. Infatti, le aggressioni ai musulmani
che vivevano e lavoravano nei centri urbani quali esperti ar-
tigiani mescolati ai cristiani, corrispondevano alle aggressioni
ai musulmani che vivevano e lavoravano aggregati quali
rurali; come avveniva nell'area centrorientale dell'isola, ove i
discendenti dei 'lombardi' stanziati dal tempo di Ruggero II
accendevano una vera e propria caccia al musulmano, nei cen-
tri abitati come nelle campagne.
La fine della monarchia normanna segnò l'inizio di rivolgi-
menti che dovevano prolungarsi fino agli anni Venti del Due-
cento, fino a quando Federico II non fu in grado di restaurare
il potere regio ricostruendo una macchina di governo rovinata
da molti anni.
Nell'isola, lontano ormai dagli antagonismi e dalle lotte fra
latini e musulmani, egli doveva anche ricostituire un tessuto
sociale logorato da tensioni e lacerazioni, scompaginato e dis-
perso in lunghi anni di precarietà politica ed economica.
A cavallo fra il sec. XII che si concludeva e il XIII che nas-
ceva, la Sicilia fu al centro del confronto fra papato e Impero
e, soprattutto, cadde in balia dei loro rappresentanti, decisi a
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