Page 35 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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trarre i maggiori vantaggi personali dalla distanza delle supe-
riori potestà e dalla minorità di Federico, mentre la sovrap-
posizione dei poteri pareva assurta a condizione ordinaria di
governo.
Tuttavia nel 1209, quando non aveva ancora quindici anni,
Federico manifestò chiaramente l'autorità che voleva rivendi-
care al proprio ufficio marciando, nella primavera di
quell'anno, contro alcuni centri dell'area orientale dell'isola in
sommovimento, da Nicosia a Catania a Messina, che seppe
piegare e quietare (Riccardo di San Germano, 1936-1938, a.
1209).
Dalla fine del sec. XII, "propter guerram post mortem Guil-
lelmi secundi et propter preteritam turbacionem", "per l'an-
gustia dei tempi e la rapacità di quelli che dominano", crebbe
lo spopolamento delle campagne e dei casali rurali, specie
nell'area occidentale della regione.
Da quello stesso momento maggiori e minori signori ecclesi-
astici ebbero da "rehedificare et construere casalia sua de-
structa", per riportarvi gli uomini e rinnovarvi lavoro e vita.
Per converso, dagli ultimi decenni del sec. XII, alcuni casali
che si fortificavano videro aumentare i propri habitatores
(come si dicevano gli abitanti delle terre e dei casali, in con-
trapposizione ai civesdelle civitates), anche col favore di si-
gnori e proprietari, e avanzarono verso la condizione di terre
abitate (come Bivona, Bisacquino, Giuliana, Pollina, Sinagra).
Ma l'insufficienza del lavoro rurale era una condizione ogget-
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