Page 70 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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travagliate dalle lotte comunali, per lavorare nei campi tran-
                quilli  della  Sicilia.  Altre  piccole  isole  linguistiche  si  forma-
                rono in  Sicilia nel  quindicesimo secolo,  quando gli albanesi
                abbandonarono la patria per non sottostare alla dominazione
                dei turchi.

                Quali  sono  le  stratificazioni  linguistiche  più  notevoli  nel
                dialetto siciliano? Esse sono senza dubbio  evidenti  anche  ai
                giorni nostri e possono  suddividersi  in  cinque stratificazioni
                fondamentali: la greco-classica, la greco-bizantina, l'araba, la

                franco-latina del  periodo normanno e la  catalano castigliana
                del periodo aragonese spagnolo; e in talune stratificazioni mi-
                nori, come la francese moderna o l'anglosassone, fino ad arri-
                vare agli americanismi importati in Sicilia dalle truppe di oc-
                cupazione nel periodo 1943-1945.

                Limitando le esemplificazioni a quelle strettamente essenziali
                per ogni stratificazione.

                Si nota che l'influsso greco-classico è ancora evidente nell'uso
                che  i  siciliani  fanno  del  passato  remoto  invece  del  passato
                prossimo, per indicare un fatto recentemente accaduto (glielo
                dissi, invece di gliel'ho detto), sono poi vocaboli grecoclassici
                naca (culla), cannata (anfora), taddarita (pipistrello) ecc...

                L'  influenza  greco-bizantina  è  soprattutto  notevole  nei

                toponimi, come nel caso di Adrano che per secoli diventa Ad-
                ernò.
                L'  influsso  arabo  è  chiarissimo  in  un  numero  notevole  di
                toponimi, come: sciarra (rissa) da "sciarrah"; favara (sorgente)


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