Page 181 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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nei pensieri degli altri. Forse perché lontani.
          Non avevano dovuto combattere con il mare in tempesta. Non
          si erano misurati con un’avaria, con un motore in fiamme. Er-

          ano rimasti al loro posto, ad aspettare che la vita facesse il suo
          corso.

          E  quel  virus  invisibile  aveva  scelto,  con  gli  occhi  bendati.
          Ripensò agli ex voto.
          Erano belli, quei dipinti che raccontavano dei salvataggi del

          passato. Non erano opere d’arte, no, spesso erano il lavoro di
          umili pittori che nessuno avrebbe mai ricordato. Mancavano
          le proporzioni, in molti casi,  soprattutto nelle figure umane.
          Erano  disegni  involontariamente  comici,  per  come  ri-
          costruivano  le  situazioni  drammatiche.  La  cura  era  riservata
          soprattutto alle imbarcazioni, alle vele, perfino alle onde. E il

          loro fascino derivava solo dalla loro storia. Erano racconti di
          gente umile, che ringraziava per essere rimasta al mondo.
          Ebbe un moto di tenerezza per lei, che aveva pensato a quella

          storia dell’omino, all’idea della chiesa, del ringraziamento. In
          fondo era vero. Doveva provare a vedere la parte buona della
          storia, salpare via da quelle secche malinconiche, in cui si era
          arenato.

          «Chissà – pensò – chissà quante sono, in giro per il mondo,
          tutte le persone senza difesa. Chi lavora senza potersi proteg-
          gere,  chi  vive  ancora  in  una  parte  del  mondo  senza  alcuna
          igiene,  senza  nemmeno  l’acqua».  Iniziavano  a  circolare  im-


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