Page 179 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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non c’era un posto letto per lui. Si scosse. L’immagine lo
aveva turbato.
«No – disse – no, grazie. Sei gentile. Gentilissima, davvero.
Ma non ordinare niente».
«Ti mando il link della pagina, quella con il catalogo – gli
disse lei – così puoi scegliere il soggetto che preferisci. Non
c’è fretta. Fai con calma. Tanto per ora siamo chiusi in casa.
Non c’è niente che possiamo fare. Si esce solo per assoluta
necessità, questioni di vita o di morte». Fece una pausa, poi
continuò, quasi a separare la nuova parte del discorso, più leg-
gera: «Sai che faccio? Ora ti mando anche una fotografia,
della mia nuova acconciatura. Vediamo se ti restituisco il sor-
riso. Mentre parlavamo, prima, ho provato nuove idee per sis-
temare i capelli. Lo so, lo so, è futile, ma abbiamo anche bi-
sogno di staccare la testa dalla paura, dall’angoscia, dalle sta-
tistiche dei morti. Dai, che prima possibile usciremo di nuovo,
così ti lascerai alle spalle tutti questi brutti pensieri».
Era razionale. Era umano.
Solo che lui non riusciva a fare altrettanto.
Era come un senso di colpa, che non lo lasciava in pace. Pen-
sava a come li accoglieva la gente, i marittimi, prima del vi-
rus. Erano tutti lì a guardare, a lucidarsi gli occhi. Li ammira-
vano. Li elogiavano. La paura del contagio, però, li aveva ri-
dotti alla stregua di untori. Alcune navi avevano serenamente
ammesso di avere a bordo dei casi sospetti, ma non riuscivano
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