Page 183 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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nando ad ogni sentimento la sua casella giusta. La gioia di
essersi salvato, la malinconia per chi non aveva avuto la stessa
fortuna, l’indignazione per non poter escludere che si potesse
fare di più.
Lei gli aveva inviato la fotografia. Aveva i capelli raccolti,
faceva delle smorfie buffe.
«Nessuno può cambiare il mondo – pensò – tantomeno da
solo». Non avrebbe messo alcun omino ex voto, in chiesa.
Chissà dove sarebbe finito, un giorno, forse in vendita, in
qualche pagina di annunci.
Scelse, invece, dalla stessa lista, una piccola barca d’argento.
L’avrebbe inviata ai bambini del collega, un piccolo pensiero
affettuoso. Avrebbero potuto tenerla o decidere se far con-
fluire quel minuscolo naviglio fra gli ex voto, per ringraziare
di aver comunque avuto quel papà dolce e stimato.
I vivi sulle navi, i morti in fondo al mare. Era la preghiera del
navigante, da pronunciare «al calar della sera», da parte di
«noi uomini di mare». Fa che la notte passi serena per chi ve-
glia nel lavoro, per chi stanco si riposa. Conforta la nostra
solitudine con il ricordo dei nostri cari, la nostra malinconia
con la speranza del domani, le nostre inquietudini con la
certezza del ritorno. E fra le benedizioni, accanto alle famiglie
«che lasciammo sulla riva», accanto alla patria e a tutte le pa-
trie dei naviganti, «che il mare unisce e non divide», citava
chi lavora sul mare, per meritarsi il pane quotidiano, chi la-
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