Page 213 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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«Le  hanno  rubato  qualcosa?  –  chiese  il  medico  –  a  noi
          stanotte hanno rubato gli zainetti, nell’armadietto in ospedale.
          È stato bruttissimo. È stato come se avessero violato la nostra
          sicurezza.  Per  che  cosa,  poi…  non  avevamo  certo  cose  di
          valore».

          Rudy scosse la testa:  «No, no, devo essermi sbagliato». Sul
          comodino era rimasta la bustina di tela. La mise in tasca e si
          allontanò, verso l’esterno.

          Sapeva che i cimiteri erano chiusi. Erano le contromisure dis-
          poste dalle autorità, per evitare assembramenti, per contenere
          il contagio.

          Il piccolo cimitero dove riposavano le ceneri di Rodolfo, però,
          era sulla strada. Si avviò piano. La testa gli girava, non era più
          abituato all’aria.

          «Devo camminare piano – si disse – tenendo alto lo sguardo.
          Mai guardare per terra, se si è deboli, altrimenti si rischia di
          cadere».

          Mentre camminava, vide un paio di auto della polizia, ferme

          al cancello del cimitero.
          Era  spalancato.  La  tentazione  era  grande.  L’edicola  con  le
          urne cinerarie, era immediatamente a destra, all’ingresso. Lo
          sapeva, perché c’era già stato.

          «In fondo – pensò – mi basta meno di un minuto. Devo solo

          appoggiare la bustina sull’urna di Rodolfo. Dovrà pur esserci


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