Page 208 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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Rudy fu sopraffatto dall’emozione. Forse, se si fosse affret-
tato, sarebbe riuscito a pagare il suo debito.
Gli tremavano le mani, dall’ansia. Sbagliò perfino a comporre
il numero della proprietaria dell’appartamento, la prima volta.
Il secondo tentativo andò bene. La donna rispose.
«Sì, sì – le disse - lo so che ha già affittato la casa. No, non
stavo cercando un appartamento. Io vorrei… vorrei solo una
fotografia, che dovrebbe trovarsi sotto il vaso di una piantina
bonsai…». Per poco, la donna non gli chiuse la conversazione
in faccia. Gli stava facendo perdere tempo, aveva fretta.
«Sono disposto a pagare, non c’è problema – le disse – è una
questione affettiva, ci tengo moltissimo. È l’unica cosa che mi
resta di una persona a me cara. La prego. Faccia un tentativo.
Provi a cercarla. Per favore».
Per un minuto non sentì più nulla. Poi sentì, ben chiaro, il ru-
more di un mazzo di chiavi. La donna brontolava, fra sé, in
sottofondo. Si sentivano i suoi passi, che risuonavano. La
stanza doveva essere vuota, a giudicare dall’eco. Ebbe paura
che la piantina fosse già stata gettata via, che non ci fosse più
niente. Trattenne il fiato, finché la donna non riprese la con-
versazione. E si accorse che il suo tono era cambiato.
«E chi sarebbe questa bellissima ragazza della fotografia –
chiese – forse sua nonna?». Rudy aveva il cuore che batteva
all’impazzata: «In un certo senso, sì». «Il cavaliere non me ne
aveva mai parlato, di questo suo amore. Non che parlasse
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