Page 203 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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iniziava a pensare che l’uomo avesse perso la ragione, a causa
della solitudine. Così si rituffò nel letto, con un mezzo sorriso
di circostanza.
«Non mi crede? – chiese l’anziano – non crede che le persone
continuino ad esistere, dopo la morte?».
Rudy non aveva voglia di parlare. Erano lì, loro, appesi ad un
filo, e quello gli parlava di fantasmi?
«Non è che …», accennò, per tagliar corto.
«Non sa cosa si perde, ragazzo – disse l’anziano – non sa cosa
si perde, se non si accorge che sono tutti ancora qui, presenti,
pronti ad aiutarci. Si deve guardare oltre l’apparenza. Si deve
coltivare il proprio amore, proprio come se fosse una piantina
bonsai».
Fu la tosse, ad interromperli. Ed il richiamo dell’infermiera,
che impose loro di tacere. Perché non era il caso di tirare la
corda, col coronavirus.
Non avevano parlato tanto, dopo quel giorno, ma le parole
dell’anziano erano entrate nella sua testa con una forza esag-
erata. Era quasi pentito, ora, di non avergli dato credito. Te-
meva di averlo offeso. «Anche se – si ripeteva – non si può
credere che una vecchia fotografia sotto un vasetto di bonsai
faccia crescere meglio una pianta». Era una sciocchezza.
Come era assurdo che quell’uomo, rimasto vedovo da ra-
gazzo, avesse consacrato la sua vita intera ad una donna che
non esisteva più. Una donna di polvere. «Perché è polvere che
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