Page 212 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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all’interno.  Era  la  fotografia.  Attese  un  attimo,  prima  di
                guardarla.  Era  emozionato.  La  prese  fra  le  dita,  allungò  un
                primo sguardo furtivo. E rimase senza parole. Era tutto un bi-
                anco  e  nero,  l’abito  richiamava  il  passato,  ma  il  volto  della
                ragazzina  era  quello  di  sua  moglie.  Le  somigliava  in  modo
                impressionante, a quella che era stata, quando l’aveva conos-
                ciuta.

                «Non è possibile – disse – non è possibile».

                Rimise  la  fotografia  nella  bustina,  si  alzò  in  piedi.  Stavano
                bussando  alla  porta.  Quasi  barcollò,  andando  ad  aprire.  «Si
                sente bene?», chiese il medico.

                «Sì, sì, benissimo – rispose – è solo un po’ di emozione. Sono
                rinato alla vita. Mi sento come un bambino, attratto e spaven-
                tato da quello che sarà».

                Il medico gli sorrise: «La capisco. Mi sento come in mezzo ad
                un  bombardamento.  Il  prossimo  ordigno  potrebbe  essere  il
                mio. Non si sa dove appoggiare i piedi, perché una mina pot-

                rebbe esploderti sotto».

                Il  dottore  compilò  un  foglio,  poi  gli  chiese  se  avesse  preso
                tutto.
                Rudy rispose di sì. Si girò, per recuperare la borsa con gli ef-
                fetti personali, e per prendere il bonsai. La piantina, però, non

                c’era più.

                «Come… ero convinto che…».


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