Page 210 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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pessi che è una pianta vera, direi che è diventata finta. Che
non respira più».
Rimasero in silenzio.
Non era possibile, che quel bonsai avesse perso la sua vita,
mentre Rodolfo chiudeva gli occhi. E tuttavia, era esattamente
così, che stavano le cose.
«Me la può spedire, la fotografia?».
«Io… non vorrei che si sciupasse, in una busta. È molto molto
fragile. Sembra che debba sgretolarsi da un momento all’al-
tro…».
«Io non posso venire da lei. Non è distante, lo so, ma sono in
quarantena. Fino a domani, almeno. Sono un miracolato. L’al-
tra settimana ero nelle braccia della morte. Non so perché mi
abbia lasciato andare. S’è presa Rodolfo, però. E io non riesco
a darmi pace, perché in questa guerra è stato colpito lui, e non
sono stato colpito io. E mi dispiace tanto».
La donna rimase un attimo in silenzio.
«Posso allungargliela io, dalla finestra – disse – abito qui
vicino. Posso passare domattina presto, prima di andare al la-
voro. Se mi indica la stanza, gliela appoggio sul davanzale. E
anche la piantina. Non mi pesa affatto. E sia chiaro, non de-
sidero essere pagata. Lo faccio per lei, per questa bellissima
ragazzina, e per il cavaliere. Cantava tutto il giorno, soprat-
tutto l’opera. E i canti degli alpini, naturalmente…».
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