Page 76 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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Così non era. Purtroppo.
                Luca provò a fare quello che gli consigliavano tutti. Cercò di
                immaginarsi la moglie e i figli di Lee che saltavano di gioia,

                perché  ora  –  grazie  al  risarcimento  -  potevano  permettersi
                tutto il lusso che non avevano prima.

                Per  quanto  si  sforzasse,  però,  non  c’era  niente  da  fare.
                Quell’immagine  gli  provocava  repulsione.  Almeno  quanto
                l’idea dei silenzi, delle omissioni e delle ingiustizie quotidiane
                che si respiravano al lavoro, da qualche anno. Tutti quei la-
                voratori fantasma, senza diritti. Tutta quell’indifferenza, quel
                volersene lavare le mani. Facevano tutti finta di non vedere.
                Era disumano.

                «Cosa  darei  per  avere  un  paio  dei  loro  occhiali  –  pensava
                Luca – e per vedere il mondo col loro sguardo. Vorrei anche

                io riuscire a singhiozzare per la morte di un attore milionario.
                Invece  non  riesco  ad  ignorare  che  ha  avuto  tutto,  ma  vera-
                mente tutto, nella vita, e che comunque è stato curato, aiutato,
                assistito fino alla fine. Perché per lui un letto c’era. Giusta-
                mente. Mentre per Lee non è stato trovato nemmeno un respi-
                ratore, niente di niente…».

                Non riusciva a farsi «scivolare via» quel pensiero.

                Provò  anche  a  condizionarsi  la  mente,  come  gli  aveva  sug-
                gerito la psicologa: «Lee vale di più da morto, Lee vale di più
                da morto, i suoi sono finalmente felici…».




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