Page 77 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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Macché. Non funzionava. Lee restava lì. Lo seguiva, lo guar-
          dava, con quel sorriso inutile, col suo ottimismo insensato. E
          più  cercava  di  sfrattarlo  dalla  testa,  più  gli  risultava  im-
          mensamente chiaro il fatto che era stato lasciato morire, solo
          perché era più importante la missione, in termini economici,
          che non la sua banale esistenza.

          Luca  sapeva  che  le  cose  funzionano  così.  E  tuttavia,  non
          aveva ancora trovato il modo di conviverci.

          «Se ci riescono tutti, devo riuscirci anch’io», si disse.

          E chissà come, da qualche parte, gli ritornò alla mente un vec-
          chio film d’animazione, intitolato Toy Story.

          C’era  un  giocattolo,  l’astronauta  Buzz,  che  si  illudeva  di
          essere il «difensore dell’intera galassia». Pensava davvero di
          saper volare, di essere un supereroe.

          Invece non lo era. E a farlo ritornare sulla terra, era stato un
          altro  giocattolo,  un  cowboy,  Woody.  Lo  aveva  costretto  a
          misurarsi con la sua natura.

          «Tu sei solo un giocattolo – gli aveva detto - tu sei solo un
          pupazzo meccanico. Tu non sei che un balocco per bambini».

          Fu una folgorazione.

          «Forse  –  pensò  –  è  così  che  si  deve  guardare  al  resto  del
          mondo. Siamo tutti dei balocchi, piccoli oggetti senza senso,
          che si incrociano per caso, come in un racconto. Forse io sono




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