Page 80 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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In fondo anche quella bottiglia senza alcun pregio aveva le
sue bollicine, che facevano figura. E pur sapendo di plastica, i
pasticcini erano meglio di niente.
«Caro Lee – sussurrò – senz’altro adesso i tuoi cari possono
permettersi qualcosa di molto migliore di questo. Brindo a te,
ovunque tu sia. Spero che davvero siamo tutti solo dei giocat-
toli. Spero che tu sia già nella cesta, spero che ti abbiano già
cancellato la memoria dell’ultimo viaggio, in modo che tu sia
pronto per ripartire daccapo. Mi spiace non aver potuto fare di
più».
Sapeva bene che il giorno dopo l’euforia sarebbe passata. Era
un’allegria amara, la sua, quasi disperata.
Luca cercava solo di affogare la frustrazione, di provare a
essere un uomo peggiore, perché quella società voleva solo
persone così, distratte e cieche, egoiste, ma sempre
“inconsapevoli”. Gente che praticava la banalità del male, fin-
gendo di non essere a conoscenza della gravità del proprio
silenzio. Sapeva che Lee gli sarebbe rimasto addosso, comun-
que. Sapeva anche che avrebbe ricominciato a farsi del male,
provando a difendere qualcun altro, e cercando di sollevare lo
sguardo da quel circo quotidiano, verso, qualcosa di diverso,
di più elevato. «Verso l’infinito ed oltre», proprio come
diceva Buzz. E pazienza, se ogni volta si sarebbe ritrovato per
terra, perché non sapeva volare.
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