Page 96 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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meno sapevano se la propria madre fosse ancora viva, o fosse
                stata trascinata via, per vendetta, o fatta a pezzi e nascosta in
                qualche  fossa  comune.  Era  così  che  andavano  le  cose.  Era
                così che si viveva, appesi ad un filo, senza alcuna certezza di
                rialzarsi l’indomani».

                Rosa sapeva. Tutti sapevano. Non c’era stata famiglia che non
                avesse pagato il prezzo di quella Liberazione. Nuclei familiari
                lacerati  da  tremende  divisioni.  Corpi  che  non  si  potevano
                nemmeno seppellire. Violenze. Soppressione della libertà. E

                anche se erano passati tanti anni, non si poteva dimenticare il
                sacrificio di chi aveva perso tutto, in nome dei suoi ideali di
                libertà e di democrazia.

                Emilio aveva appoggiato la mano.
                Alla sua età, dopo un po’, non riusciva a sopportare oltre il

                peso e la fatica di quel braccio alzato. Sorrideva. E ancora non
                aveva svelato  chi fosse, quella giovane donna, cui riservava
                ancora le sue carezze, così tanto tempo dopo. Erano tutti lì,
                sospesi, ad aspettare.

                «Nessuno parla delle donne – disse – del loro sacrificio nella
                Resistenza. C’erano. Erano tante. E spesso erano molto gio-
                vani,  come  ero  io,  del  resto,  all’epoca.  Erano  le  ragazze,  a
                portare i volantini di protesta. Erano loro, a nasconderseli ad-

                dosso. E lei, il mio angelo, volava, in bicicletta. E non aveva
                paura».
                Emilio ne parlava al passato.


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