Page 97 - Il Decamerone Moderno Vol. II
P. 97

Quella  ragazza  non  doveva  essere  più  in  vita.
          Rosa aveva paura di violare un segreto, ma quella era prob-
          abilmente l’ultima occasione per sapere.

          «Lei non è più, Emilio?».
          Lui  sorrise:  «Non  è  più  da  allora,  da  oltre  settant’anni.

          Avevamo promesso di restare sempre insieme, ma quella sera
          non tornò. Era scesa ancora una volta, per consegnare i mes-
          saggi. Li aveva nascosti sotto la camicetta. La ricordo ancora,
          perfettamente. Sento ancora il suo profumo. Aspettammo in-
          vano, poi trovarono la bicicletta. Scesi di corsa anch’io, ris-
          chiando di essere visto. Ero impazzito dal dolore. Non penso
          di avere mai corso tanto, e così in fretta. Non l’ho trovata, lei,

          non  ho  mai  più  saputo  niente.  Non  era  nata  qui,  non  cono-
          scevo  nemmeno  il  suo  vero  nome.  Era  scomparsa  per  sem-
          pre».

          Gli anziani erano muti. Riuscivano a vedere, finalmente, quel
          volto  di  donna.  Era  giovanissima.  Era  molto  bella.  Aveva
          capelli lunghi, scuri. E sorrideva. Era lì, davanti ad Emilio. E
          lui aveva ripreso ad accarezzarla.

          «Forse  –  sussurrò  Rosa  –  forse,  Emilio,  l’avevano  soltanto
          catturata. Forse è rimasta in vita, forse c’è ancora, da qualche
          parte…».

          «No  –  disse  lui  –  no.  L’ho  sentito,  l’addio,  quella  notte.  È
          stato quando ho visto la bicicletta. C’erano ancora dei pezzi di
          carta, strappati dai volantini. C’era uno dei suoi orecchini, a


                                       97
   92   93   94   95   96   97   98   99   100   101   102