Page 103 - Lezioni di Mitologia;
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             Le vergini compagne: avea ciascuna
             Nelle palme un canestro, e verso    il lido
             Ivano: qui s'unia la bella schiera,
             Perchè amava le rose e del sonante
             Mare  il  fiotto gradito. Europa avea,
             (Meraviglia a vedersi) aureo canestro
             Opra del dio Vulcano:    in dono  il diede
             A Libia allora che fu sposa al nume
             Scotitor della terra:  ella alla nuora
             Telefuessa lo donò: d'Europa
             Presente illustre alfin divenne: in belle
            Opre   il metallo variato; scolta
            Y'era Flnachia   figlia, e avea sembiante
             Di vitelletta, e coi mutati piedi
             La misera le salse onde fendea.
            Stupidi due la rimiravan. Giove
            Soavemente colla man divina
            La carezzava: al fianco eragli    il Nilo,
            Che con sette onde dà tributo     al mare.
             Tutto d'argento era  il niliaco  flutto,
             Oro era Giove, e bronzo Io:    le donava
            Forme più care di bellezze eterne
            Il nume: del canestro all'orlo estremo
            Y'era Mercurio    effigiato, e presso
            L'ucciso Argo, cui preme unica notte
            I cento lumi; dal recente sangue
            L'augel nascea, che delle occhiute piume
            Colla pompa emular sembra      le vele
            Di nave, che pel mare aperto vola.
            Le labbra estreme dell'aurato vaso
            Leggiadramente adombra. Era d'Europa
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