Page 100 - Lezioni di Mitologia;
P. 100
88
me, fa crollar le caverne di Vulcano e cadere gli
stessi fulmini, onde fu vinto, dall'incude dei Ciclopi.
Aveva lo stesso gigante già dato a Giove soc-
corso contro gli Dei congiurati.
Dopo questa vittoria Giove soggiogò le nazioni
dell'Oriente, instituì i re, che secondo Omero, sono
la prima cura di lui.
Domò altri giganti dei quali era capitano Tifone
che si accamparono nei campi Pallenj in Macedo-
nia e nei Flegrei in Italia, che poscia furono chia-
mati Ciimani. Istituì leggi, vietò l'uso delle carni
umane, mostrando ai mortali le ghiande della querce
che perciò gli fu sacra, e divise l'universo trion-
fato con Plutone e Nettuno col mezzo della sorte.
Peride Callireuco non ammette questa credenza,
considerando che solo le cose eguali si lasciano, e
fra gli eguali, all'arbitrio della fortuna; ma la forza
e i pensieri perfetti costrinsero i fratelli secondo
lui a non invidiargli di possedere il cielo quasi pro-
pria sua casa. Lattanzio spiega questa favola isto-
ricamente, asserendo che l'oriente fu di Giove, l'oc-
cidente di Plutone, e le regioni marittime di Net-
tuno.
Non ostante, fu opinione degli antichi che il po-
tere di Giove non solamente al cielo si limitasse,
ma che sul mare e sulla terra ancora fosse esteso.
E questo triplice dominio credo significassero po-
nendo un terzo occhio sulla fronte del nume. Così
effisriato era Giove Patroo veduto da Pausania nel
tempio di Minerva in Corinto. Era fama presso
quei cittadini che davanti a quella statua Priamo,