Page 96 - Lezioni di Mitologia;
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un fonte, dove le ninfe lavarono le tenere membra
del padre degli uomini e degli Dei, quando i Cu-
reti lo sottrassero alla crudeltà di Saturno. E l'Ar-
cadia è illustre ancora pel fiume Lusio, il quale
per Cortina scorre, e che, secondo Pausania, servì
allo stesso uso del fonte Itomeo detto Clessidra.
Né meno pretende a tanta gloria la pingue Beo-
zia: poiché quando i Greci chiesero fine alle morti
dalla peste e dalla fame cagionate, fu loro risposto
che cesserebbero quando l'ossa di Ettore fossero da
Obrino trasportate in quella città che non avesse
militato all'eccidio di Troia, e che fosse ad un tem-
po patria di Giove; ed ambedue queste qualità si
trovarono riunite in Tebe, città della nominata re-
gione.
Che che ne sia, l'istoria dei natali di Giove, del
parto di R.ea, dell'inganno di Saturno deluso da un
sasso fasciato, si trova espressa in un'ara grande,
scolpita nelle quattro faccio che fu trovata in Al-
bano, e che il celebre Gori fece incidere, e pubblicò
nella Collezione delle Iscrizioni Doniane.
Né minor lite reo'na fra a:ìi antichi sulle nutrici
di tanto fanciullo, poiché Luciano e Arato, con
molti altri, dicono che alimento gli fosse il latte
della Capra di nome Amaltea, ma chiamata ancora
Olenia dei Classici, perchè presso una città di Beo-
zia detta Oleno fu nutrita. Una medaglia battuta
in onore di Antonino Pio esprime nel rovescio
Giove bambino portato da questo animale. Virgilio
nelle Georgiche dice che dalle Api fu pasciuto di
miele nell'antro Ditteo Giove, che in mercede loro