Page 94 - Lezioni di Mitologia;
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                   Sulla strage fraterna  :  alfìn pietoso
                   La cervice gli fende:   il prono tronco
                   Cade, guizza la testa, e   il labbro forma
                   Incerte voci e impallidisce: cerca
                   L'ultimo errore dei nuotanti lumi
                   Il fratel pargoletto; eppure Atreo
                   Non gli perdona, e colpa a colpa aggiunge.
                   Come armeno lion fra molta strage
                   Esulta, e turba con sanguigne zampe
                   Le ignude ossa, ove ha regno, e l'ampia fame
                   Sol depone e non    l' ira, e  il ruggito
                   Dei  fieri denti che minaccian stanchi
                   I timidi torelli: ahi! tale Atreo
                   Era. Nasconde    lo stancato ferro
                   Nel tergo   al pargoletto:  ei cade, e spenge
                   Dell'ara  il foco  l' innocente sangue.
                   Né questo è   il fine della colpa: è grado
                   A delitto maggiore, a cui la fede
                   Mancherà dei nipoti. Appena     ei vide
                   La strage, e sen compiacque! oh vista! ancide
                   Le palpitanti membra,    e  le prepara
                   Esca alla cena Tiestea: sicuro
                   Della strage crudel, s'occupa solo
                   Della fraterna mensa.      Sol paziente.
                   Troppo   soffristi, e la tua fuga è tarda!
                   Già banchetta Tieste, e assai    di luce
                   Vi è perchè scorga    il feral cibo, e cessi
                   II felice ignorar, dimora al pianto.
                                           Sknkca,  Tieste. Atto iv.
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