Page 89 - Lezioni di Mitologia;
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       questa diversità di statura data   ai numi furono se-
       guiti dai Greci e dai Romani, quantunque di alcune
       divinità le statue fossero comunemente piccole, co-
       me   quelle  de' Lari  e  degli  dei  Pataici  d' origine
       fenicia  ,  che sulla prora dei vascelli si collocavano.
          Numerose    erano  le  statue. Quando   Pausania,
       ovvero altro scrittore, ne farà memoria, sarà mia
       cura  riferirne la descrizione allora che tesserò  l'i-
       storia degli Dei. Costumavasi    offrir loro sacrifizj e
       preci nei pubblici infortunj, e così piene della deità
       reputavansi, che Dei erano dette. Nel giorno festivo
       dei numi,  ai quali erano le statue dedicate, pratica-
       vano ornarle con nastri e fasce, uno'erle    coli' olio:
       questa ultima cura particolarmente,     si rendeva ai
       Lari. Passando loro vicino    le adoravano   prostran-
       dosi, ovvero accostando la mano alla bocca. Ave-
       vano   queste  figure  ordinariamente  i simboli loro
       sacri. L'egiziane n'erano ingombre.
          Esposte intorno  alle statue le notizie  piii impor-
       tanti, conviene, che de' boschi sacri ancora favelli;
       l'uso dei quali è certo che ha preceduto quello dei
       templi, come    vi ho dimostrato. La notte, propria
        delle selve, spaventò dai più remoti tempi l'ignavo
       timore dei mortali,   che vi adoravano lo stesso    si-
       lenzio,  e l'ombre   di divinità ignota e terribile  ri-
       piene. In questi luoghi si celebrarono i primi misteri
        del Gentilesimo:  sacro  era per gli Arabi   il bosco
        d'Elim, ove gli Ebrei, varcato l'Eritreo,   si accam-
        parono.  Pei  Greci  la selva di Dodona fu solenne
        oggetto  di venerazione; trentadue boschi    sacri  si
        numeravano in Roma.     I Druidi,  col sangue umano
        aspersero  gli alberi ove credeano chiusi  gli Dei.
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