Page 93 - Lezioni di Mitologia;
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Liquor di Bacco Atreo sparge sull'ara:
Atrocemente sugi' ignudi colli
Striscia il coltello, onde non manchi il rito
A tanta colpa: è sacerdote Atreo!
Ei le funeste preci all'ara innanzi
Dicea con labbro violento: il bosco
Trema e la terra: la funesta reggia
Sembra, ondeggiando, dubitar. Si cangia
In sangue il vino che libò l' iniquo
Re, cui cadon le bende. 1 rei ministri
Tremano: immoto è solo Atreo. Sgomenta
Ei la minaccia dei presenti numi.
Già tronca le dimore, e gli occhi in giro
Torvamente rivolge. Eguale a tigre
Che dell'avida bocca il furor primo
Non sa dove converta, e d'ambo i lati
Scuote le giube sanguinose, e tiene
Dubbia la fame dei digiuni denti
;
All'empia morte le dovute teste
Così riguarda Atreo. Sceglier gli piace
Degno principio a tanta colpa; alfine
Tantalo elegge: in lui punir dell'avo
Voleva il nome. Non preci, né pianti
Perde il giovin sicuj'o: ampia ferita
Gli fa nel petto Atreo: si cela il ferro
Tutto nel seno, che alla man si giunge.
Lo tragge, e sopra i pie mal fermi crolla
La dubbia salma: alfìn sull'empio zio
Cade, e lo bagna del comune sangue.
Né il tiranno cessò. Strascina all'ara
Filistene infelice, e già cammina
Niccoi.iM, Lcz. di Mif. ecc. 11