Page 106 - Lezioni di Mitologia;
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Lo stesso Ennosigeo l'onde sortite
Spiana all'alto germano, e rìde il mare
Di tanto pegno altero. Anco i Tritoni
Abitatori del veloce flutto
Suonano a nozze la ricurva conca.
Con una mano Europa al lungo corno
S'attien del tauro; coll'altra raccoglie
Della purpurea veste il sottil lembo;
Ma dell'omero eburneo il lin custode
Empie qual vela un venticello. Appare
La vergine più snella, e parte mostra
Del bianco seno, ed ai liberi crini
L'error felice accresce. AUor che lunge
Dalla terra già sua non vide Europa
Più lido e monti, ma di sopra il cielo,
E sotto il mare immenso, intorno intorno
Guatando, disse: Ove mi porti, o dio!
Toro, chi sei? perchè coi duri piedi
Solchi l'umida via, né temi il mare?
Scorron solo le navi il mare; i tori
Premon le vie dell'Oceano? e come
Avrai qui cibo? sei tu forse un dio?
Ma non opri da nume. In mare il toro
Non cammina, né può sopra la terra
Far viaggio il delfino; e tu passeggi
Per la terra e pel mare, e non t'anneghi.
Sono l'ugne il tuo remo, e forse ancora
Per l'etere celeste alzato a volo
Emulerai gli augelli. Oh quant'io sono
Sventurata! oh mia casa, oh padre! Io lungi
Da voi, sola, smarrita, in nuova foggia