Page 110 - Lezioni di Mitologia;
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ed a un dio innamorato chi resiste? Dal primo furto
di Giove nacquero le Preci, che, al dir d'Omero,
seguono con tardo piede l'ingiuria veloce.
Né Giove marito si astenne dagli amplessi delle
mortali in onta agli sdegni gelosi della moglie.
Leda figliuola di Tindaro gli piacque, ed in can-
dido cigno trasformato volò presso lei, fìngendo evi-
tare l'artiglio di un'aquila che sopra gli pendeva.
Elena e Polluce nacquero dal primo ovo; Castore
e Clitennestra dal secondo; il cigno, ministro alle
voluttà del dio, dicesi collocato fra gli astri alla
destra mano di Cefeo.
Teocrito vi ha narrato nella passata Lezione il
ratto di Europa. x\ggiungerò che Giove ehbe da lei
Minosse e Radamanto. Fra le amanti di Giove in-
felicissima fu Antiope, argomento dei tragici incolti
versi di Pacuvio. Costei, fìgha di Nitteo e moglie
di Lieo re dei Tebani, fu violata da Giove mutato
in Satiro. Il marito, cui non placò l'essere un dio
autore della colpa, repudiò la consorte, e le suc-
cesse nel talamo Dirce, che alle tenebre di una pri-
gione condannò la rivale. Sua propizia fortuna, o
di Giove il volere , fé' che vicina a partorire fug-
gisse nel Citerone, ove diede alla luce Anfione e
Zeto, che adulti, divennero vendicatori dell'ingiuria
materna, e pii e scellerati ad un tempo uccisero
Lieo e la matrigna.
Nò di minore compassione percuotono il cuore
le vicende d'Io, che Ovidio, volgarizzato dall'An-
guillara, vi narrerà nel fine della presente Lezione,
Giova intanto compire brevemente la serie dello