Page 114 - Lezioni di Mitologia;
P. 114
102
gna, in che si dimostra dell'artefice l'eccellenza. Yoi
vedete in questo tempio due statue dell'imperatore
Adriano, fatte di marmo di Taso, e due altre di
marmo egiziano. Sulle colonne del tempio sono rap-
presentate in bronzo tutte le città che gli Ateniesi
chiamano colonie di Adriano. Il recinto del tempio
è per lo meno di quattro stadj (cinquecento passi
geometrici), ed in così lungo circuito voi non tro-
vate luogo che non sia pieno di statue, perchè cia-
scuna città ha voluto segnare il suo zelo dando un
simulacro: ma gli Ateniesi si sono particolarmente
distinti col mas^nifìco colosso che hanno eretto ad
Adriano, che è situato dietro il tempio. Contiene
tanto spazio molte antichità! un Giove in bronzo,
un vecchio tempio di Saturno e Rea, una selva sa-
cra, chiamata hosco di Olimpia. Ivi si vede un'a-
pertura, per la quale le acque scolarono dopo il
diluvio di Deucalione. Tutti gli anni praticano di
gittarvi una specie di pasta composta di farina di
grano e miele. Fra queste antichità io pongo an-
cora una colonna, su cui è la statua di Socrate,
uomo degno di memoria, che alla posterità lasciò
tre grandi esempj: il primo di costanza, perchè al-
l'età di novantotto anni non avea cessato d'insegnare
e di avere discepoli; il secondo di una modestia
rara, che dagli affari pubblici e dalle cure del go-
verno lontano lo tenne; il terzo di amore supremo
per la libertà, che attestò essergli più cara della
vita, perchè udita la disfatta degli Ateniesi a Che-
ronea, volontario pose fine alla vita.
» Fa di mestieri porre nella stessa classe quei