Page 113 - Lezioni di Mitologia;
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d'esempio Giove quanta incertezza regni nella Mi-
tologia, Tre (al dir di Cotta in Cicerone nel suo
libro Della Natura degli Dei) erano i Giovi, secondo
i teologi. Il primo ed il secondo nati in Arcadia;
uno dall'Etere, l'altro dal cielo: il terzo in Creta,
figliuolo di Saturno. Ma lo stesso Cicerone mille
altri ne nomina e tutte le nazioni sotto nomi di-
versi, come afferma Eusebio da Cesarea, si dispu-
tarono Giove. Né minor discordia è fra i Classici
su cosa fosse Giove. Altri l'aria, altri il fuoco, altri
l'etere, altri il cielo, altri il sole. Euripide disse
nelle Troadi: « Giove, difficile a conoscersi dai
mortali, sei tu la nostra mente o la necessità della
natura? » E nelle Supplici: « Giove, perchè i
miseri mortali ti chiaman sapiente? è necessità far
tua voglia: pendiamo dal tuo cenno. » Ecco Giove
confuso col destino.
Abbandonando tanti 'dubbj e tanta diversità di
opinioni, vi parlerò dei templi più famosi di Giove
e dei nomi diversi che l'evento, i luoghi e le per-
sone gli diedero, i quali influirono tanto nelle varie
maniere colle quali fu dagli antichi rappresentato.
Udite intanto come viene da Pausania descritto il
di Giove Olimpico nell'Attica. —
tempio « Avanti
di entrarvi (così favella il mentovato scrittore) con-
viene dirvi che Adriano imperatore dei Romani l'ha
consacrato, ponendovi quella bella statua che con-
verte gli occhi di tutto il mondo, non per la sua
grandezza, perchè in Rodi ed in Roma si veggono
statue colossali, ma per la sua ricchezza perchè è
d'avorio e d'oro, e per la proporzione che vi re-